Volontà - anno XVIII - n.7 - luglio 1965

divcnb - Nic1.-.schc non ha mai fat– to politica -: ma se :,i muo\·.;"rà nel concrclo c -,e 1cn1crà di far \ ivere la !-.Uadottrina diventerà .!.icuramcnlc il piu !o.Cn ile ci..:gli uomini, lo .!.Chia\·o di lulli i ",UOi-,chia, i. Il nic1.--,chcismo non è dollrina che poss:1 -,uddi-,farmi, poichè mi rende m.:. no un~, piu grande soddhfmdonc, nel– si ritcngu,{o indh idualislc. Pu1rù 11OHtrc la sahczz.a, o alme– no indi, iduo di !ante dollrinc che non l'epicurci,mo, nella dollrina della \O– lonlà dl'! piat:cre? S..: dO\c.,... c 1ra11ar~i di correre vcr– -,o il pi:1ccrc non appena esso si m~ ~,ra, o di corn:rc incontro a 'non im– puri~\ qualL· ,olullà, è certo che s::trci ancor;.1 uno !->chi:1Vo. Mi gcltcrci spesso '>Opra un·c~Gl che, nascondendo un:1 ta– gliola, !an:hhl· :,cattarc b molla del do– lor.!; tra.,co1rcrèi la mia vi1a nel ri– mor.,o, nell'inquietudine, nel 1ormcn1O. Ma nc.,.,un inclividuali<tta ha mai in– lC.!.O 111 quc,1O \Cnso l'amore del p1;i– ccrc. 1-\ri'ltippo, il fondatore della dot– trina, ,1oricamcnte 1I piu \'CCchio, già afferma,n eh.: la grande virtù del fi. lo.soro è l:1 padronama cli :,e stesso. Dicc\'.l: « Possiedo Lals, ella non ml possiede•· Que.sta 1>aclronarl/a di !>è '-IC'>!>O puo creare una cena liberlà e un indi, iduali'>mo durai uro. Epicuro \ a molto piu Ionia no. L'a– nali'>i del de-,iderio, come fu fatta da Epicuro. 1..• uno dei capola\'ori di lutti i tempi. Epicuro M:Opr~ in noi tre spe– cie cli dc,idcri. Cli uni naturali e ne– cessnrl, c:omc il bh,ogno cli mangiare e di bere. Altri nulurall 111.1 non necessa– ri, come il clc-,iclerio di \ariarc gli ali– menti. Altri infine eh.: non !-iono nè naturull, nè necessari, come il deside– rio cli portare una decora.1ione alt'oc. 428 chiello o di posare le natiche sopra una poltrona d'Accademia. Epicuro dice: E' necessario soddi– sfare i desideri naturali e necessari. Soddisfacendolt otteniamo dei piaceri assoluti, del piaceri che non possono es~re aumentali. Ho fame e mangio a seconda della mia fame, ho sete e bevo a seconda della mia sete ecco dei piaceri che non 1>0ssono essere au– me-ntati. Come si rileva, s.: ci attenia– mo e!-clusivamente ai d..:~ideri natura– li e necessari, non ci , uole ,nolto per essere felici. I desideri naturali ma non necessari, come l'amore o come il gusto della varietà degli alimcn1i e delle tevan– dc non ci procurnno Llll re:1lc piace– re; apportnno della vari.!tà al piacere ma non creano nuovi piaceri, Bisogna !-ioddisfarli quando l'occa:,ione si pre– senta facile, m..:ntr..: \i debbono di– sprezzare quando sono cau~a di noie e d'imbarazzi. I desideri poi che non 'lOno nè na– turali, nè necessari, sono i nostri n.::– mici. Bisogna sbarazLar:-ienc ad ogni costo, altrimenti non c'è .speranza di alcuna felicità, nè di alcuna libertà. Il deside1·io degli onori non arriva mai ad essere soddisfatto. Qu::indo, ad e– sempio, uno viene nominalo cavaliere d!lla Legion d'onore, , uol di\•cntare ufficiale quando e ufficiale vuol di– \'entare 'commendatore, quando è com. mendatore vuole a,crc la placca - :\Imeno c•:-edo che .si chiami placca - cli grande ufficiale. Chi 1>0i pensa al danaro è un uomo fìnilU: pili n~ ha e più vorrebbe averne! Quando il Signor Loucheur arrivò al suo primo miliar– do fu tormentato cl.al desiderio di po~sedere il ::iecondo, più di quanto posso esserlo io per la ricerca di qual-

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