Volontà - anno XVIII - n.7 - luglio 1965

1·enj!ono lasciati shrmwre dalla lupa che « dopo il pasto ha più fame che pria », il nostro allarme per il nuovo osc11ra11tismoche offusca l'orizzo11te d'Italia si fa sempre più i11tensoe preoccupato. Noi siamo tenriccu11e111e portati a giudicare i falli i11 progressivi o regressivi. Progressivi quando rovesciano vecchi privilegi, smuovono vecchie condizioni di asservimento umano e spingono verso l'eman– cipazione delle masse e delle coscienze individuali; regressivi quando, invece, puntellano privilegi scossi, minacciano ,wovi osct1rcmtis111io riacce11do110 il clima di guerra con odiose aggressio,ri e prepotenze militaresche. Ma osservando questi fa11i più da vicino, simno sorpresi nel con– statare come progresso e regresso siano i11divisibili e si presentino sempre iusieme come due eter11inemici che rinnovano sempre le loro posizioni di battaglia. la politica guerresca del presidente americano che con la prepo• lenza militare vuole imporre soluzioni reazionarie ad altri popoli si spiega soltanto con il fatto che qualche cosa è cambiato in questi popoli ed essi non sono più succubi agli interessi del dollaro come lo eremo in passato. Come l'aggressione russa in Ungheria è stata chia 4 nwta da un 1wo1•0 fermento di popolo e dalla crisi dell'aberrante disciplina comunista che si fa di anno in anno sempre più evidente, l'aggressione statunitense a San Domingo e nel lliet-nam è stata pro– vocata da scosse di emancipazione popolare che comunque vadano le vicende in corso nbn si potranno più cancellare. Se dalla situazione internazionale passiamo a quella interna, il dilag,mte oscurantismo ecclesiastico che ha trasformato il concordato fascista nel tutto-accordato e/ella repubblica democristiana, senza dub– bio ci sgomenta e ci induce a pronostici sul nostro avvenire; tuttavia se ci fermiamo a considerare più attentamente il fenomeno non tar– diamo a trovare motivi di conforto. lnfaui questa smania quasi isterica di privilegi e posizioni di potere, non. è certamente una dilllostrazione di forza; in. fondo ci sem– bra che essa provenga da un. senso di debolezza e povertà interiore. Un'idea-forza ha in dispregio gli usberghi della legge e del de- 386

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