Volontà - anno XVIII - n.6 - giugno 1965

più di quarant':umi, per realizzare nella Nuova Jersey una magnifica collezione di opere libertarie, con edizioni per– rette dal punto di vbta grafico cd arti– s1ico, che ha trado110, annotato e stam– pato egli stesso, e che sono ,1pprczzatc non solo in tutli gli ambienti libertari, m:1 pure dai pili esigenti bibliofìli. Anche Panait Musoiu, la più premi– nente figura ana,·chica della Romania, fece il ~uo tirocinio all'estero. Visse, per qualche tempo, a Bruxelles verso la fine del secolo scorso, e, di ritorno a Bucarest, diresse, col doti. P. Zosin, " Miscarca Sodala •, una delle prime riviste rumene (dopo «Contimporanul~ di lon Nadcjde) dedicata alle nuove questioni sociali. Il dott. Zosin, stabi– litosi in Yassy, divenne il promotore del • posi1ivismo » di Augusto Comtc, e Musoiu continuò, ~i può dire da solo, l'opera di diffusione delle idee liberta– rie mediante la e Rcvista ldecl •, la cui collezione dal i900 al 1916 costituisce una vera enciclopedia. Di formazione piuttosto eclc1tica, Musoiu fu inizial– mente socialista ed in relazione coi so. pravvissuti della Prima Internazionale. Riunì in due opuscoli - «Orlenlaz.ioni» cd "Altri Orlzzonll » - i suoi articoli di critica sociale. Continuò, indirizzan– dosi verso le diverse fonti dell'anarchi– smo, traducendo gli autori più caratte• ristici, da Bakunin e KropQtkin fino a Malatesta e Sebast ien Faure, senza di– men1icarc le opere di storia, di socio– logia, di lctteratura le quali patcvano servire alla diffusione delle idee e del– lo spirito libertari. Pubblicò un centinaio di opere in edizioni popolari, che distribuiva con perseveranza in tutti gli ambienti. Pri– ma della sistematica propaganda socia. list:t e comunista in Romania, contri– buì, con le sue traduzioni, alla forma- 342 zione iniziale della cultura sociologica che le giovani genC'ra,doni trovavano nella collezione di « Biblioteca ddla Ri– vista Idee i ». Pochi~simi di questi gio– vani sono rimasti fedeli a Panait Mu– soiu giacchè sono stati attratti in se– guito dai partili politici. Ma il tenace tradu1torc continuava a diffondere gli opuscoli, generosamente, aggiungendo :li e classici • libertari, i classici della le11era1ura e della filosofìa univer~ali. Talvolta editava anche testi curiosi, co– me le « Memorie di Giuda Iscariota » e rfassunti di Platone e di Leonardo da Vinci. Ma non dimenticava e Waldcn », di Thoreau; la « Morale fondata sulle leggi de!la natura», di M. Desumbcrt; il • Piccolo Manuale Individualista», di Han Ryner; i saggi, di Antioco Zucca, di Jcan Maréchal, di Augusto Boycr, di Bertrand Russe!, le pagine patetiche di Most, di Lafargue, di Reclus, di Coeurderoy. di Grave. di Paraf-Javal, ed i libri di educazione razionalista, d1 morale anarchica, di volgarizzazione scientifica. di filosofia umanista (Paul Gillc) ed anche novelle e raccon1i che aiut:wano lo sviluppo dello spirito cri– tico: « Che fare?», di G. N. Tcherni– chcwsky; « I Cattivi Pastori», di Mir– beau; ; Le Memorie» di Silvio Pellico. Bisognerebbe citare ancora altri nomi e titoli per far constatare come Musoiu abbia saputo scegliere, in tulli i cam– pi leuerari, qualcosa che poteva essere utile all'azione di liberazione in 1 ellcttua– le e sociale, alla diffusione della cul– tura profondamente umana tra gli stra– ti chiamati popolari. Panait Musoiu non era un editore nd ,;enso commerciale, ma un servitore di– sinteressato della cultura, che realizza– va tutto il lavoro di traduzione, di anno– tazione e di propaganda. Viveva come un bohémien: povero in una socict~

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