Volontà - anno XVIII - n.3 - marzo 1965

azieudale e nazionale, idenJificare il loro benessere nello sviluppo eco• 11omico capitalisra, q1umdo 11011 è malafede è la più assurda delle utopie t1lla quale manca pershto il pregio degli impeti generosi. I più tirditi progetti di una società a1tarchica sono meno utopistici di questi pretesi programmi realistici con i quali gli nppt1rati socialcomunisti imbevo1to le masse. Dal primo telaio meccanico all'awomazione, lo sviluppo della produzione capitalista è sempre passato sulla rniseria e l'infelicità dei lavoratori; è un progresso fallo di crisi ricorrenti e di guerre, un mostro di proporzioni cresce111iche si 1111/re di lacrime e di sangue umauo. Si è iudoni a credere e/te il tempo passi i11vanoe la Moria a nulla serva, se dopo tame tragiche esperienze il popolo ancora si imbeve delle promesse fallaci ed antistoriche dei nostri politicanti. /11 veriuì costoro puntano sulla passività delle masse lavoratrici, perchè sul pia• no della folta per il potere han dirillo di cittadinanza soltanto gli interessi parassitari della borghesia. invano si cercherebbe una c011• trapposizione operaia e socialista all'offensiva in atto del grande ca– pitalismo. I morivi che riecheggia,10 nell'infocata polemica apparteH• gouo tulli ai coutrasti imer11i dei gruppi capitalisti, tllla resistenza del capitalismo vecchia 111a1tiera, alle esigenze dirigiste del neocapita– smo. E, come nelle vecchie farse burattinaie, i due litiganti calano i loro colpi sul povero pa111alonc,sul popolo disorientato che invano volge i suoi sguardi supplicanti a destra e a manca. Gli uni mandano i capitali all'estero, chiudo110 le fahhriche, diffondono il panico e pra– ticano il terrore eco110111ico;gli altri numomettono i soldi dei pen– sio,wti, impongono l'austerità dei salari e dei consumi popolari. E se in questa democrazia v'è ,ma libertà vasta e incondizionata, la tro– viamo soltawo su questo terreno delle competizio11i borghesi. Si mobilita la censura e si sc11te11a la polizia per gli spettacoli non graditi alle gerarchie ecclesiastiche o per le proteste operaie, ma non si rnuove w1 dito contro gli attenlati all'ortline sociale ed economico promossi dalla concorrenza capitalista. Dietro la crisi, trapela una 130

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