Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965

poco a poco, i gradini dell'abiura. Sotto il mantello dell'« a che pro?», si restò inattivi O ci si dedicò ad altt·e occupazioni più lucralive. Ma un'altra tragedia stava per travolgere gli spiriti deboli del nostro movimento: fu appunto il miraggio della rivoluzione russa, sulla qu~1le ci sarebbe molto da dire se l'ar– gomento non esulasse dal tèma propostoci. Quando si volle rare il punto con i rivoluzionari, con gli assertori delle Stato transitorio e della dittatura del proletariato, il tono andò rapidamente su. La calunnia si fece strada, mentre nel paese dove doveva edificarsi il so– cialismo venne organizzata una feroce repressione contro gli antiautoritari, con– tro i sindacali::.ti rivoluzionari e, in modo pariicobre, contro gli anai·chici. Tale era il clima in cui si lrovavano i paesi dell'Europa occidentale nel– l'immediato dopo guerra, cioè in un periodo che doveva essere il punto di partenza della rinascita dei movimenti anarchici. L'atmosfera in cui si vivev..i dopo la prima guerra mondiale era pertanto molto tesa: bisognava riprendere ogni cosa daccapo, ripercorrere la stessa strada dei nostri predecessori prima del 1914, evitando però gli errori e tt>nendo con lo che il secondo aveva vent'anni! Molte difficolt;ì. stavano per sorgere e tutte delle più originali; un'ondata di idee nuove stava per essere sottoposta al giudizio dei neofiti dell'anarchismo. Ma veniamo ai fatti! Ne.I ncvembrc del 1918 venne annunziata la fine dell'occupazione tedesca del Bdgio. Le truppe tedesche si ritiravano disordinatamente. Alcuni compagni fecero dei tenlativi insurrezionoli i qu.ili però non ebbero risonanza oltre l'am– biente di gruppo e tulio rientrò nella calma. Vi f-t1l'insediamento ciel governo • d'union sacri5e », il terzo, d'opposizione, che, in quell'occasione, entrò nella formazione governativa. Quest'ultimo partito «socialista» (P.0.8.) inserì poi. nel suo programma, la dìfe-sa nazionale: ft: concesso il suffragio w1ivcrsale co– me cont.-opartita e, profittando di questa tregua, l'economia capitalistica riot• tenne la sua prerogativa. Le ideologie politiche per qunlche tempo si smorzarono ed il socialismo cn(rò alla p;:iri nel ministerialismo e si castrò per sempre. Malgrndo ciò, questa collaborazione doveva sollevare la riprovazione della mino1an:w il cui sguai·do era rivolto verso il dramma che si svolgeva nella Russia bolscevica. Venne pubblicato un giornale di battaglia: L'exploitè; le gio– vani leve socialiste inizic:rono lo. pubblicazione cli un bollettino comunista. Tutto ciò doveva presto sfociare nella scissioni:! di questa avanguardia col par– tito socialista ~ nella creazione di un partito comunista. (Sarebbe troppo lungo narrare le vicende di questa scissione e oltrepasseremmo il limile dell'argo– mento as:,:;egnatomi). I compagni anarchici, restati fedeli al loro ideale antiauloritario ed anti– statale, si misero subito all'opera per decidere sulla pubblicazione di un giornale ~hc doveva sen,ir loro quale punto di raccolta. Nacque così L'emancipateur, che il compagno Mattart, operaio minatore, doveva far uscire con una tenacia moltiplicat:i. da uno straordinario rervorc. Il primo numero dc L'Emancipateur porta la data dd 1921. . _So110 la direzione del disegm1torc A. D:a.enens, il primo luglio 1919 apparve il giornale Haro, il quale rivide la luce dopo che nel 1914 era stata pubblicata 22

RkJQdWJsaXNoZXIy