Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965

20 SPARSE Ml RITORNA SEQUENZE lo dell'ultima guerra non conobbi stello di piombo lamenti di figli lontani Auschwitz Dachau dove spirito e corpo meno che numeri erano solo ossa da spolpare non conobbi la lotta a corpo a corpo per la libertà: il dieci per uno. Nè attesa di morte o di ritorno. Fanciulla memoria sparse mi ritorna sequenze. Mia madre nelle code pane nero la zuppa di lumache posti di blocco elmetti muri scritti urlo di sirene e notti sane nei rifugi zeppi di gente che guardavo con occhi senza sonno. E ca'5e fatte polvere e sassi coi balconi come nasi strappati. In una giostra di volli sofferti di stracci. Poi per dire alò gian le macchine buttavano cacao burro cioccolattini caramelle e correvamo io e Rosalia smettendo di giocare come facevano i rurchi con le donne fra le macerie. lo non vidi la morte ma la sera mia madre lavorando a punti d'ago i miei occhi chicunava due bottoni grossi di vetro. LUCIO ZINNA

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