Volontà - anno XVIII - n.1 - gennaio 1965

scienza che, svincolatasi da tutt.i i fantasmi della metafisica e della religione, abbraccia l'universo intero e pone ~ sua base e !'analisi e la sintesi. Al contrario della metafisica, la quale deduce le sue conseguenze da un preteso «assoluto», la scienza razionale trae le sue deduzioni da una sintesi dei fatti dimostrati dall'espelienza. Quindi, non procedimento dall'alto verso il basso (merafisica), ma dal basso vc1·so l'alto. Questa legge, trasportata in cam. po sociale, ci dà, nel primo caso accentramento e totalitarismo; nel secondo c~so decentramento e libertà. Di fronte alla scienza razionale ~compaiono perciò Dio, l'Infinito, l'Asso– luto, perni della metafisica. La scienza 1·azionale « non accetta nulla che non sia stato analizzato e confermato dall'esperienza». Diretta conseguenza della scienza razionale, è la « filosofia positiva», la quale non è altrn che il coordinamento di tutte le scienze positive. li positi. vismo è la negazione della religione e della metafisica. La filosofia positiva, partendo dalla scienza più astratta ma, nel contempo, razionale, la matematica, giunge a quelle piì.1concrete, quali la meccanica, l'astronomia, la fisica, la chi– mica, fino alla sociologia che è la scienza dell'uomo nella sua evoluzione storica. Tutte qucsle scienze sono concalenate, in funzione scambievole, l'una conse. guenza dell'altra. Bakunin ha molto rispetto per la scienza, ma aggiunge che essa non è il tutto, bensì solamente una parte, e che il tutto è la «vita»: la vita universale, eterna dei mondi; la vita del mondo t•rnano, se si vuole restringere il problema al solo globo terrestre. ln questo senso la vita è cre,:izione, universale creazione. Ogni p◊polo è creatore della propria storia, creazione, questa, continua, spon. 1anea, istintiva, non dettata da forze esterne, inafferrabili, sovrannaturali. Per "creazione» Bakunin non intende quella teologica o metafisica, le quali implicano un inevitabile creatore, ma intende semplicemente la risultante di cause note o ignote, che, combinandosi senza alcun piano prestabilito, cau– sano il fatto. A questo punto sorgerebbe un dubbio: allora il destino della società umana si presenterebbe come un puro caos? Affatto - risponde Bakunin - poichè dal momento che la storia è libera da qualsiasi arbitrio, sia esso divino che umano, soltanto allora noi ci renderemo conto di una inevitabile evoluiione, in modo analogo alla natura organica e fisica. Quindi non caos, ma lampante di. mostrazione di una rneraviglios.i organizwzione, nella quale ogni cosa possiede un necessario rapporto logico con tutte le altre cose. Ma allora, si dirà, c'è stato un organizzatore? Affatto: un organizzatore, ossia un Dio, con il suo per– sonale arbit,·io, non sarebbe stato altro che un ostacolo all'evoluzione logica delle cose, poichè un Dio, a delta di tutte le religioni, è superiore, contrario ad ogni logica. E come avrebbe creato una logica un Dio senza logica? Sarebbe stata una contraddizione, un'assurdità. Quindi, o Dio è logica, e ciò lo annui. lerebbe in quanto corrisponderebbe alla logica stessa; o Dio non è logica, e ciò l'annullerebbe ugualmente in quanto il mondo segue uno sviluppo logico. Perciò Bakunin enunciò questo assioma: « Tutto ciò che è nawrale è logico, 12

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