Volontà - anno XVII - n.12 - dicembre 1964

stata rigettata dalle autorità belghe che gli hanno invece accordato il dirit– to cli asilo politico. Si era tentato di trascinare nella Spagna un antifranchista che ha lotta– to con tulle le sue forze contro il fa– scismo iberico; e questa sembrava la volta buona. Ha vinto, però, la giusti. zia. lo informo che lo scopo della mia visita è quello di intervistarlo per i nostri !cuori e gli chiedo se vi siano molti detenuti politici nel suo paese. Con un tono triste, dice che le carceri sono piene di oppositori al regime, che i prigionieri politici vengono torturati e che nei vari carceri della Spagna so– no imprigionati i migliori ingegni co– me volgari deliquenti perchè. non ade– riscono al regime franchista. « E' pe– ricoloso pensare con la propria testa e criticare ciò che il generalissimo Fran– co dice; non esiste un dialogo tra il governo ed il popolo, ma semplice– mente un monologo che va applaudito quando è finito». Abarca prosegue: « Tutta la mia famiglia è antifranchi– sta fin dalla guerra civile, terminata nel 1939,_eda allora siamo rifugiati po– litici. Si parlava sempre, in casa, del probl~ma spagnolo e quando ho avuto 17anni ho sentito profondamente il de– siderio e l'obbligo morale di vedere in quali condizioni il mio popolo viveva. Da clandestino, sono entrato nella mia Spagna. In quell'epoca le condizioni di vita erano miserabili e la repressione terribile. li confronto tra lo stato in cui viveva la popolazione spagnola e quello dei rifugiati politici dell'Europa occidentale mi permise di constatare di persona quale fosse l'abisso tra le due condizioni di vita. Ciò che vidi al- 686 !ora oltrepassava di gran lunga la mia immaginazione. Da quel giorno decisi di dare tutto il mio contributo a bene,. fìcio della mia Spagna oppressa. Se fossi stato educato in Spagna non sa– rei che un ignorante ed una vittima, come milioni di altri. « A questo proposito, basti conside– rare il livello di cultura dei nostri gio– vani emigrati presenti in tutti i Paesi d'Europa. Il regime di Franco, oggi come allora, mantiene il popolo spa– gnolo qella più grande ignoranza, nella degradazione più completa; ha ridotto i lavoratori spagnoli alla categoria di proletariato indigente. « Dopo tale epoca, non ho pensato che a studiare di notte, a lavorare di giorno per sostenere economicamente la mia famiglia, ad aiutare mio fratel– lo a!Tmchè completasse i suoi studi. Volevo assicurare un'esistenza dignito– sa ai miei genitori prima di lanciarmi completamente ne.Ila lotta. « Sono poi tornato in Soagna ogni volta che mi è stato possibile, da quel lontano giorno, fino al 1961. Altri giovani hanno fatto un'espe– rienza simile alla mia». Hai parlato di emigrazione spagnola e di oppressione poliziesca. Viene eser– citato anche ali' estero un « controllo » eia parte del governo spagnolo? «Le Brigate Speciali della Polizia Se. greta Spagnola operano specialmente nella Repubblica Federale Tedesca, in Svizzera, in Francia, in Belgio, sia contro i rifugiati politici e sia contro gli emigrati economici che ardiscono prendere contatto con le organizzazio– ni sindacali. « Quando gli emigrati ritornano nel– la Spagna, se sono stati segnalati dalla Polizia Segreta, vengono sottoposti a snervanti interrogatori che, nel miglio-

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