Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964

Isadora Duncan e George Sand (,;) NELL'OCCASIONE della pubblica. zione in lingua spagnuola di Mia vita (I) di lsadora Duncan (2), una donna di talento, la compagna Federi– ca Montseny, pubblicò ne La Revisla Bianca di Barcellona un notevole stu– dio sulla celebre danzatrice, studio che qui traduco poiché quadra con lo spi– rito della presente opera. • E' uscito in questi giorni nella no. ,tra lingua un libro scandaloso. Le no– stre brave signore abbottonate fino al mento, i nostri pudibondi signori, i no. stri moralisti che \'anno a predicare la loro mornlc nei lupanari, il nostro bel mondo cristiano che pecca nasconden– do il peccato, insomma tutta questa brm~, gente che noi ben conosciamo, ~i copn.: il viso dalla vergogna, lascian. do le dita spalancate naturalmente, co– me sempre. Una donna che ha avu10 parecchi aman1i, che ha conosciuto uo. mini diversi e amori clivcrsi, ha raC• contato la sua vita. E l'ha raccontata con una sincerità e una spontaneità mera\igliosa, con l'innocenza dei bim. bi e delle be5tie eternamente puri per. chl! ignoranti il pudore. • Che cos'è que.!.to pudore? Dal lato scv•,ualc esso è la coscienza del miste. ro, il segreto della carne. Anatolc Fran– ce che aveva dclb vita una visione ani. male, diceva che solo potevano essere pudiche le donne malfatte. Un corpo c•i Lai libro di E. Armand: Libntl1111ge cl l'roslltution - Ed. Prinrn. Paris. (pp. 353-362). (11 Ml vida - Edi,ionc • Ccnil,. Madrid. (2) !!>adora Duncan, 1\anw.trice americana IISn-1927). 518 di donna perfetto non deve né puù co– noscere il pudore. Solo la bru1tczza è impudica: la bellezza è sempre pudica perchè c51ctica. Criterio sensuale della vita, criterio epicureo, criterio pura– mente ellenico: il criterio stesso di J. · ~adora Ouncan. « Davanti a questo criterio, ognuno può esprimere il proprio apprezzamen . to, la propria convinzione personJle. Ma nessuno potrà negare che badora Duncan con la 5ua opera e la sua \ ita, non rapp1·esenti !°insieme più magni. fico di franchezza, di divina innoCl!ll• za, di puro istinto, che mai l'umanità abbia creato ... « Una donna che racconta la sua slraordinaria c::.i5tenza, che ri\ij\·e tutti µli amori e tulli i dolori della sua ,·ita, che si presenta nuda davanti al mondo nella serena impudicizia della sua bel– lezza, confessiamolo: non è cosa chè si vede tulli i giorni. Una donna n~lla sotto il segno di Afrodite, destinat:t tla. gli Dei all'amore, lampada voti,·a ;.1ç. cesa sull'altare delle passioni; una don. na che consacra tutta la sua , it~l .:il compimento e al fine d'un proponimen– to estetico, che apparenta l'arte pro. priamentc detta a una concezione arti. stica dell'umanità e dell'ordine ::.ocia– le, è cosa che non si vede qua~i mai. Ed è questa "cosa .. che non si ,ède quasi mai, che non si vede tutti i gior• ni, che fu lsadora Duncan. « Fu una vita immensamente chiara, una vita che si svolse e finì alla luce del sole. Amò .!.enza veli, come .!.cnza veli offrì il suo corpo liberandosi della

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