Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964

sol11r.io11e presidenziale co111' è venuta swbi/izzllndosi poteva darla sol– tamo De Gaulle. /11 questi decenni di politica iwliana, il prurito o la nostalgia aworilllria si sono più volte /atte sentire uella nostra classe dirigente, mt.( 11011 c'è la sit11azio11ecalda e non c'è l'uomo della prov11idenza che possano favorire la realizzazione dei foschi disegni. Il pericolo di un colpo di stato fascista in Italia 11011 è quindi at– tuale, 111a potrebbe diventarlo o per /'aggravarsi della situazione i11ter• nazionale o per ;/ sopraggiungere di una crisi economica. in tal caso, il pericolo di un regime auloritario più che dai residllati fascisti po– trebbe venire dalle forze clericali e dalla matrice illiberale del catto– licesimo. La intolleranza e l'asso/11tis1110cattolico sono già in atto sotto la maschera democratica e potrebbero domani dispiegarsi in tulla la loro portata sollo la spinta delle circostanze. In tal caso la Italia vivrebbe un'epoca ancora più nera del passato ve11ten11io. Ma il prevalere di ww tale funesta eventualità potrebbe verificarsi ancora una volta per la mancanza di una vera alternativa socialista e libertaria che dia alle masse una chiara prospelliva. di lotta. Se le masse proletarie son chiamate a cantrapporre ai colpi di forza solu– zioni parla111entari già screditate da/l'esperienza com'è avvenuto in Francia, la vittoria reazionaria è certa. I/ vuoto lascialo dall'assenza di una forza proletaria autonoma, dà via libera alle avvettlure reazio– narie maturate dalle avverse circostanze. In Italia, abbiamo una massa proletaria spezz(lfa da siudacati partil<1rie sbriciolata da rive11dicazioni a spirito bollegaio. E' strano come i11un'epoca. in cui tulio si espande ed assume proporzioni inter– nazionali e planetarie solo le aspirazioni e gli interessi proletari di re– stringo110 e rimpicciolisco110 (tno a sparire. La cultura, la tecnica e gli affari circolano su aree sempre più vaste dì estensione continen– tale e universale, mentre le aspirazioni proletarie dalle dimensioni in– ternazi-011a/idi un tempo si con1raggo110ora in. piccole rivendicazioni differenziate e perdipiù misurate alle possibilità dichiarate della bo,-sa padronale. li ce11tro-sinistra in lwlia è il meno dei mali che ci possa venire da questa società clericale e borghese, come la politica della distensio– ne è il meno dei mali che ci possa venire dagli imperialismi, ma una vera ~volta progressiva e socialista può avvenire soltanto fuori dalle rombinazioui parlamentari, con l'apparizione di rivendicazioni uni– tarie del proletariato che gli diano chiare prospettive di lotta. Un proletariato che alla ragione di Staro e alla logica capitalista sa opporre la logica umana del dirillo all'esistenza, sa anche fermare la reazione e sa far cadere le armi quando i potenti ,·oglio110giocare alla guerra. ,1 anno MOR0'\1 452

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