Volontà - anno XVII - n.8-9 - agosto-settembre 1964

DUE VOCABOLI 1'I MODA : « AUSTERIT A'» E «CONGIUNTURA» ~O in1cndiamo affrontare questo - bre,·c commento all'attuale • cric_;i economica» con termini complessi. più o mt.:no oscuri più o meno ambigui: sia perchc non ci riteniamo bene is1rui1i in sciente economiche e sia pcrchè, in fon– do, ~iamo sempre del parere che una buona metà del YOlumc e della sostann di mli scienze sia piuttosto inutile per il ,·ero benessere dell'umanità, in quanto il loro fine e la loro elaborazione, consape– volmente o meno, sono inc\'itabilmcntc più f:lvore\'oli ai princlpi costitutivi del– le classi dominanti; così come in fondo lo ,ono le basi del diritto e gli stcsc_;i princ·1pi delle religioni. In altri termini: intendiamo servirci piu di un particolare buon senso, e rtl– quanlo meno cli un linguaggio tecnico-e. conomico, che ;mò avere benissimo il suo valore, ma che, tuttavia, filtrato altra– veno ai labirinti della politica, non man– ca mai di creare confusioni e disorienta· menti nel povero « uomo della strada» il qunlc, nonostante le continue e scouan. ti delusioni, ritorna sempre a sperare nel prop.-io gesto di porre la scheda eletto– rale nell'urna. (E' vero che tale gesto, psicologicamente, lo si può considerare una particolare e, di solito, inconscia speranta di raggiungere un definiti\'O be– nessere, seguendo vie molto meno dolo– ro-.e e molto meno rischiose - in fondo si tratta di una base psicologica e natu– rale che è comune agli esseri umani ed .!I regno animale in genere -, ma è al- 1re11anto vero che non si realizza mollo fidandosi costantemente delle • idee fis. ~e•>. Premesso quanto sopra, possiamo dire che non era difficile pre,·ederc una si- milc crisi, in quanto il « miracolo eco– nomico • non lo si puo considerare f rut– to di una razionale votonlà umana - cioè di una cosciente e collctti,,a decisio– ne di operare profondamente per un ve– ro e totale benessere - bensì come una rinascita puramente materiale ed esclu– sirnmente do\'uta alla necessilà di rifare tutto quello ch'è srato barbaramente e inutilmente distrutto. D'altronde la dina mica, per cosi dire, di recupero è stata cd è sostan1,ialmcntc identica ai sistemi classici delle classi dominanti (non csclu. se quelle di stampo comunista) e la pro– ,,a più e, i dente e piu significativa e quel la che, al seguito della materiale rina– scita economica, è tornata a rinascere, piu paurosa di prima, la potenza degli eserciti. Si poteva dunque prevedere che, una ,·olla risanate le spaventose ferite della guerra cd una \'Olta accontcnlata l'ingente domanda di beni, sorta da una occupazione pressochè totale delle ener– gie lavorative, cioè da una maggiore pos. sibilità finanziaria da parte anche delle stesse classi lavorai rici, un certo arrt•sto o inceppamento degli ingranaggi ,:.;~no– mici non poteva essere dei tutto inaspet– tato. Che la crisi non sia solamente di na· tura economica e che c'entri pure lo zampino delta politica, è abbastanza cvi. denlc; ma è evidente appuntò perchè le manipolazioni politiche, per il loro stesso carat terc e per la loro stessa sostanza, non possono operare come forte eclus1- \'amcn1e benefiche. Sotto i nostri ac:chi \'celiamo giornalmente barcollare lo !.h!'>· so « socialismo •• il, quale, per altre caU"C e sotto altre forme, non ha saputo ri– nunciare (forse anche perdt~ trascin::-.to 453

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