Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964

PEZZI DEL NOSTRO L'insignif,cante solitario MONDO Ci riferiamo al signor Umberto di Savoia, penultimo rampollo di quella famiglia Savoia che tanti pasticci ha combinato al nostro paese. Lo spunto ci è offerto da un lungo servizio di Domenico Agasso su Epoca (« Il prigioniero della solitudine») ma la figura è troppo insignificante per meritare una pole– mica: bastano le sue comicissime foto in camicia nera e pantaloni alla zuava a farci piegare in due dalle risate. Era una nullità suo padre (e quelli prim"" di lui, gli avi, non lo erano perchè, a differenza di Mastrella, non rubarono un miliardo, ma un'intera nazione!), fu una nullità anche lui. Ora, nella quiete di Calais, protetto dal governo fa5tista di Salazar, coltiva piantine e passeggia, « prigioniero della sua solitudine». Quando è stanco di passeggiare, riceve i visitatori, si intrattiene con loro, piange. (A proposito, quando si accorgerà di essere ormai un pezzo da museo, se persino le comitive aziendali in gita di pia– cere passano a vedere l'ex re, come di dà un'occhiata ad un monumento o al panorama?). Per il resto della sua giornata è impegnato a partecipare a tutti i riccv~– menti e ai pranzi ufficiali, semiufficiali e privati che si danno nel mondo. ::Cn, una di tali feste, Umberto ebbe modo di far sapere a tutti quanto nobile e sen– sibile fosse la sua anima. Incautamente un prete disse ad un altro: « Ci rive-. dremo a Roma», Apriti ciclo! Si udì un singhiozzo soffocato: il signor Umberto, nell'udire questo nome, aveva chinato il capo, pallido, e si era messo a sin– ghiozzare. Un'altra volta, narra l'articolista, un bambino in compagnia dei parenti chiese d'abbracciarlo e lui, grigio in faccia e con le lacrime agli occhi, abbracciò e baciò tutti e se ne andò a testa bassa. Adesso il principino ha 60 anni, due potenti macchine italiane, una lussuosa villa strapiena di oggeni preziosi, un sostanzioso conlo in banca, un figlio che non vuole fare il re e tanta « soliLudine ». Se fosse rimasto in llalia forse. non avrebbe potuto più avere neanche quella ... I primi passi Il cardinale Svenens arcivescovo di Bruxelles, continua a stupire il mondo con le sue d.ichiarazion/ circa le riforme che secondo lui la Chiesa dovrebbe adottare. A Yersey City, avrebbe invitato 2.000 monache a cambiare i loro abiti e i loro metodi di ieri per adattarsi al mondo moderno e a parlare secondo quanto detta loro la coscienza. « Il vostro abito segue la moda di ieri: oggi si deve adattare a quella di oggi. Se vi ritirate alle nove di sera non potete entrare in contatto con coloro che volete salvare», ha dichiarato davanti alle suore che lo applaudivano con calore. Ed ha aggiunto: « Dovete avere il coraggio di dire 359

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