Volontà - anno XVII - n.6 - giugno 1964

dove la corruzione e la reazione contro l'aulorità sono una eredità ciel governo passaLO, delle persone di ogni classe si orestano un'assistenza reciproca a sco. po di difesa, di rapina, di lucro, di pre– potenza, di vendetta, servendosi di tut– ti i mezzi che la legge, la morale, la civiltà detestano e condannano ... La mafia ha invece tutte le classi ddla .società·. il ricco la pratica per pro1cggc. re l::t sua persona cd i suQi beni contro ii malandrinaggio o per conservare la influenza toltagli ogni giorno di piit dallo sviluppo delle libere istituzioni; ìa borghesia vi si dedica per timore delle vendette o per raggiungere certi scopi, per rendersi popolari o per avi– dità e ambizione; il proletario la eser– cita per odio contro colui che possie– de, spcr:rndo arrivare ad una posizio– ne più elevata, per spirito di opposi– zione, per fannullaggine. La mafia delle classi infine non tende ad altro che ad intimidire dei vicini, a rubare, ad ottenere del denaro dai ricchi lanciando loro delle minac– cie, troppo spesso eseguite. I mafiosi delle città danno la mano ai mafiosi delle compagne e viceversa, per cui e– siste una facilità a commettere i delit– ti, la mancanza di prove, il mulismo elci testimoni e delle parti lese, la pertur– bazione della pubblica sicurezz::i, i mo– struosi verdetti di assoluzione, l'impo– tenza delle leggi "· Da quello del prefetto della provincia dj Trapani (16 maggio 1874): «La mafia è una setta vaga che stringe la Trina– cria come una piovra gigante. Si cre– derebbe che una forza diabolica riuni– sca i mafiosi quando si tratta di per• petrare un delitto. In Sicilia ogni scel- lcrato è mafioso ed è raro che uno scel– lc1ato non abbia complici, perchè con i complici riuscirà pii, facilmente nelle wc imprese e si assicura l'impunità. Le corporazioni che forniscono il più di mafiosi nella provincia di Trapani sono quelle dei mercanti ambulanti, dei sensali, dei barbieri, dei caprai, dei fornai, dei mugn::ii, dei vetturini e car– rettieri 1,. Da quello del prcfe110 della provin– cia di Girgcnti (30 giugno 1874): • Obiellivamentc la mafia è un effet• IO misterioso del tcrrQrc che ispira ai deboli, ai pusillanimi, l'individuo fa. moso per i suoi delitti o la sua forLa brutale. Soggettivamente, è la fama che procura il coraggio impudente a colui che, con degli atti delittuosi, la fQrza del braccio, l'intelligenza, il mo– do di fare, ha sapu10 dominare gli al– tri. Una volta questa fama siabilita, e– gli può commettere qualsiasi delitto, poichè nessuno avrà abbastanza auda– cia per impedirglielo o denunciarlo. La legge della mafia è: di mantenere delle relazioni con gli uomini più tristi per poter essere al corrente dei delitti perpetrati o da perpetrare, di mante– nere il silenzio sui delitti ai quali si assiste, di far scomp::irirc le traccie al– traverso delle false testimonianze, di far liberare gli accusati, di sottrarre dei sussidi ai ricchi con il pretesto di proteggere le loro persone ed i loro beni, di sfidare la ror1.a pubblica sem– pre e dovunque, di resistere al potcrt:. dando a credere che è il braccio di un governo spogliatore ed immorale. La qualità di mafioso si acquista: fa. cendo prova di audacia, portando delle armi proibite, provocando in duello 357

RkJQdWJsaXNoZXIy