Volontà - anno XVII - n.4 - aprile 1964

Il congresso del!Cl FIOM Cl Rimini (*) 6lianarco-sindacalisti minacciano il PCI Il IMINL Mentre il segretario generale della FIOM, il comunista Bruno Trcn- tin, svolgeva alla tribuna la relazione introdulliva al 14. congresso na– zionale degli operai metallurgici della CGIL, sabato 7 marzo, un apologo atlri– buito a Krusccv è rimbalzato dalla platea del teatro "La Bomboniera", dove sedevano i delegati, sino al palcheno della stampa. « Alla vigilia della rivoluzione» pare che abbia detto Krusccv nel suo ultimo discorso antistaliniano al comitato centrale del PCUS, « mentre i bolscevichi tramavano nella clandestinità e nell'esilio per conquistare il potere, le carceri zariste si riempivano di operai anarchici .Gli anarchici sono stati gli operai più disgraziati: combattuli aspramcnle dai zaristi e dài menscevichi prima della rivoluzione, essi furono perseguitati, dispersi e distrutti dai bolscevichi dopo l'avvento di Stalin. Eppure, senza gli anarchici la rivoluzione non sarebbe pas– sata: essi esprimevano generosamente la ribellione del proletariato russo». Gli stessi che raccontavano questa storiella nei corridoi del congresso della FIOM, quando parlavano alla tribuna respingevano sdegnosamente l'accusa di "anarco-sindacalismo", che viene loro rivolta dai funzionari socialisti e comu– nisti del sindacato, ma applaudivano con entusiasmo gli interventi più infocati dei sindacalisti del PSlUP. La vera novità di qucslo congresso della FIOM è consistita appunto nella prcscn7..a accanto alle due correnti tradizionali del sin– dacato di classe, quella socialista e quella comunista, d'un terzo e nutrito gruppo di delegati, guidato dai sindacalisti della sinistra socialista, ora passati al PSIUP, e composto prevalentemente da giovani e da donne, da contadini-operai immi– grati a Torino e a Milano dal Sud, da studenti, da lavoratori che si sono iscritti soltanto da un anno o due alla CGIL, ma rifiutano d'iscriversi al PSI o al PCI. La FIOM ha raggiunto quest'anno trecentomila iscritti e di essi ben 75.000 sono nuovi tesserati del J963: più della metà non sono iscritti a nessun partito. I di• rigenti della FlOM parlano con o,·goglio di questi giovani e ricordano che le nuove leve operaie sono state alla testa degli scioperi imponenti del 1962 e del 1963e che il loro apporlo è stato decisivo per la ripresa delle lolte operaie, dopo la lunga inerzia degli anni del miracolo economico. Tuttavia i funzionari comu– nisti non riescono a nasconde.re una certa preoccupazione per questo afflusso impetuoso e inatteso di nuovi affiliati, che hanno dimostrato una preoccupante insofferenza verso la tradizionale disciplina sindacale e uno scarso rispetto dello decisioni delle centrali nazionali e provinciali. Quando un oratore comunista ha deplorato alla tribuna i "provocatori" che durante gli scioperi del luglio 1962 rifiutarono la tregua concordata dai dirigenti della FIOM e presero a sassate (,.) k1produc.;amo, stni.a commenti, lo scritto che segue, tolto di peso da L'Espr<'no del 1-' marzo 1964. 254

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