Volontà - anno XVII - n.4 - aprile 1964

(segue dai numeri precedenti) I CLASSICI DELL'ANARCHISMO Indagine sulla giustiziapolitica CAP. IV - L'UGUAGLIANZA DEGLI UOMINI L'uguaglianza degli uomini può considerarsi tanto sotto il profilo fisico quanto sotto quello morale. L'uguaglianza fisica può riferirsi alla forza del corpo o alle facoltà dell'intelletto. A causa di tali distinzic,nj si sono avanzate diverse obiezioni e molteplici arzigogoli, allo scopo di contestare il concetto di uguagliann. Si è preteso «che l'esperienza ci obbliga a rifiutarla. Tra gli individui della nostra specie, non ne troviamo due uguali: uno è forte e l'altro è debole; uno savio e l'altro idiota. Tutte le disuguaglianze che esistono nella società, hanno origine a9punto da questa realtà: l'uomo forte usa la sua forza per sottomettere quelli che non lo sono ed il debole ha bisogno di un alle:Ho che lo protegga. La conclusione è inevitabile: l'uguaglianza delle condizioni è una aspirazione chimerica, tanto impossibile da realizzare quanto indesiderabile nel caso che detta impossibilità potesse venir meno». Di fronte ad una tale affermazione sono da farsi due osservazioni. La pri– ma è che la disuguaglianza naturale alla quale ci si riferisce fu, in origine, molto meno pronunciata di quanto lo sia auualmcnte: l'uomo primitivo si trovava meno soggetto alle malattie, alla mollezza cd al lusso e, conseguentemente, la forza di ciascuno era prcssochè uguale a quella del suo simile. Durante questo periodo, il discernimento degli uomini era limitato e la loro necessità, così co– me le loro idee cd opinioni si trovavano pressapoco allo stesso livello. C'era da aspellarsi che dal momento in cui gli uomini ~i fossero allontanati da questo stadio primitivo, si sarebbero prodo11e differenze ed anomalie, nel dello ordine di cose, ma anche c'era da sperare che si facesse strada uno degli scopi della intelligenza e dello spirito umano. consistente appunto ncll'attr.:nuare le con– seguenze di tali anomalie. La seconda osservazione è che, a prescindere dalle alterazioni prodottesi relativamente all'uguaglianza originaria, di essa ne esiste ancora una «porzione» sostanziale, giacchè, in verità, non esiste, tra gli individui, una differenza tale che permetta ad un solo individuo cli tenerne sottomessi molti <1ltri, ~alvo che questi ultimi vi acconsentano. In fondo ogni governo si fonda su questa opi– nione: gli uomini vivono sotto un determinato regime poichè credono che esso sia più conveniente ai loro interessi. E' fuor di dubbio che parte di una comu– nità, o di un impero, possano restare sotl(lmessc dalla forza; ma ciò non avverrà precisamente per la forza personale ciel despota, bensì per quella della restante comunità che accetta supinamente l'autorità del despota stesso. Diffondete que– sta opinione e vedrete come subito verrà giù l'edificio che è stato costruito su di essa. Si deduce dunque, che gli uomini sono essenzialmente uguali, per quel 219

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