Volontà - anno XVII - n.3 - marzo 1964

stizia, e, in conseguenza, non poteva metterli in pratica. 11 dovere di un uomo non può oltrepassare la sua capacità di discernimento; però nemmeno un atto ingiusto può partecipare, in nessun caso, della nalura del dovere. Da quanto è stato detto, scaturiscono alcune deduzioni che conviene sotto– lineare. E' cosa molto comune sentire citare uomini ed organizzazioni che han• no agito in base ai più alti principi, che hanno compiuto il loro dovere e la cui condotta, conseguentemente, anche se fosse trovata erronea, sarebbe ciò nono· stante, virtuosa. In effetti, un'azione, benchè sia scaturita dalla migliore inten– zione del mondo, può non avere in sè niente della natura della virtù, giacchè la parte più essenziale della virtù consiste nella ricerca incessante per conoscere, il più esattamente possibile, l'argomento dell'utilità e del diritto. Chi ignora l'una e l'altro, dovrà addebitare il proprio errore alla insufficienza del proprio altruismo e del proprio zelo. In secondo luogo, giacchè la virtù può darsi che sia lontana dalle umane possibilità, potrà essere di enorme importanza la sola inclinazione virtuosa, che non lasci ndito all'incertezza. Una inclinazione virtuosa è della pit, alta im– portanza, quando tende a produrre azioni parimenti virtuose, ad accrescere le nostre conoscenze ed a rendere più acuto il nostro discernimento. Questa inclinazione, forse universalmente propagata, condurrebbe al gran– de scopo delle azioni virtuose dell'inrera specie umana, cioè al fine più nobile al quale possano aspirare gli esseri intelligenti. E' un bene, però, ricordare, che una inclinazione virtuosa è generalmente prodotta dal libero esercizio della ra– gione individuale e da una condotta strettamente legata ai dettami della pro- pria coscienza. WILLIAM GODWIN Libere Opinioni (segue dai numeri precedenti) MONDIALISMOCOMUNITARIO RIENTRANDO nel tema, che è il set- anche l'attuale società pur nella sua di• tore della procreazione, di cui si era sgregazione non cessa di costituire un or– preso ad esaminare il sottorapporto di ganismo in cui per conseguenza un danno matrimonio, bisogna aggiungere che men- alla parte- è anche danno del tutto. tre centomila uxoricidi all'anno, già co- Ora, quale ricchezza viene spesa per mc perdita di forze lavorative, possono centomila di detti processi? arrecare poniamo un discapito di alme- Come si è accennato, trattando a suo no un 200 miliardi annui, l'economia del- tempo del rapporto di assicurazione, clns la società deve inoltre subire l'onere di sific.tto nel parassitismo occulto, non è un centomila processi a carico degli uxo- cosa agevole individuare tutti gli elemen• ricidi. Ed è bene ribadire che già soltan- ti di ur. dato settore di rapporti. Nel no– to riguardo alla destinazione di tali danni stro caso la ricerca delle spese di un pro– «società del presente» e «società del futu• e-esso - Quale spesa di beni in genere ro» sono espressioni equivalenti poichè - non può farsi iniziare in coincidenza 183

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