Volontà - anno XVII - n.2 - febbraio 1964

Nel 1945 Velia, di fronte ai quadri di Vassili Kandinski. intuisce il senso pro– fondo della rivoluzione astrattista, ne comprende le ragioni ideali e culturali oltrechè di necessaria cvolu:lione di mestiere e, con l'entusiasmo passionale della sua natura, aderisce totalmenlc, ma con caralleristichc proprie, a questa grande corrente delta pittura moderna. Per molti la trovata degli astraiti consislerebbe soltanto nel rifiuto della figura e nella riduzione bidimensionale della composizione. Se questa intcrpre– t:vione è valida per il neoplasticismo (non spiegandone tuttavia la necessit~ etica) non fornisce alcun:-t chiave per comprendere le opere di tanti altri esponenti de~ t'nstrattismo- E sono poi bidimensionali quadri come Alc11r,i cerchi di Kandiriski o la Natura Morta di Velia appartenente alla cc-lle1ione Loren,in? Nel primo il senso della 1>rofondità è dato dal gioco so11ile d'inscrimcnti di un cerchio nell'altro, per cui osservando a lungo il quadro si ha la sensazione ~1.i una serie di piani che si allontanano e si sovrappongono all'infinito, nel secondo è 011cnu10 medianlc una diversa corposità cromatic;:1, per cui !e due forml! si distar:. c.ino nettamente dal fondo cui, n prima vista, semhi-ano aderire. Il rigore compositivo dell::1 produzione geometrica di Vclla, corrispondente aJ unn necessità di ra1ionaliu.azionc di un cara11ere allamente emoti,•o, è sempre tcm- 1'(.'rato e liricizzato da una sensibilità cromalica d'eccezione, la quale risolve intuili– vamente problemi razionali e iccnici in modi impensati e avvincenti. Del res10 11 ~eometr-ismo del nostro pittore evolve rapidamcn1c verso opere in cui a triangoli, cerchi. rettangoli si sostituiscono forme più libere a tipo elementare, primigenio, wrgenti da fonti misteriose, da natura in stato d'incipiente creazione, mentre in altr.! tele compaiono forme cilindriche, quasi arrotolate su se stesse, pregne di un'intensa carica dinamica, tanto da fornirci l'impressione di ,·ederla, d:'l un momento all':'lltro, schiuare oltre i confini materiali dei quadro. Non è, forse, superfluo sottolineare come, tille diverse el.iborazioni delle forme, corrispondano diversi stati d',rnimo dell'autore; qui esiste un.I farle carica emoti,•r., là una crisi di dubbio o d'inccrtena. Conrermano tale interpretazione le oppo,;te M!nsibilità cromatiche dei fondi, ora di un nitore splendente, ora compositi, qua•·i tritati da un travaglio intimistico doloroso. Si comprende a1,pieno, seguendo l'itinaai-io artistico del Vella. come, anche m generale, si sia andato trasformando il messaggio della pillura astratta. Nato come tentativo (ma sarebbe più esalto dire come momento) di una dialettica oggettiva, giunge assai presto ad espressioni di quasi pura sogget1i,•i1à; a conrcrmarci, O\'C si nutrissero ancora dubbi, che la conoscema umana ma· ruò essere assoluta, nep– pure nella sua versione d'arte, ma presuppone sempre un r.ipporto, un dialowo, an,;i una serie di dialoghi, utili per la nascita e l,1 mone, cli verità relative, enumc1·abili all'infinito. Perciò l.1 pillura aulcntica è pillura di ricerca e pittore vero è chi crea rrlllporti entro di sè, tra il suo io e ciò che lo circonda. e cerca di comunicare '.ld altri il risultato di questa sua ricerca dia-logic;'I e da altri rice\e sensazioni e ,ogni• ,ioni le quali, ultcliormente elaborate, gli permettono di continuare nclrinccssante l:woro di scoperta di verità d;:, rendere artisticamente. E il dialogo di Vella continua; nelle sue ultime tele, come ho accennato all'ini1io, le !orme C\'OCano ormai degli oggetti e sottintendono figure. Ma sono piuttost!> prf'~agi di figure ed essenze di oggetti; è il mondo. filtralo attraverso la matunvione 127

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