Volontà - anno XVII - n.1 - gennaio 1964

Nel Centenario de/l'Internazionale (1864-1964) Avre1111110 voluto, in occasione del centenario della fondazioue dell'Interna– zionale, iniziare fa pubblicazione di 11na serie di articoli s11/l'argo111e1110 con scrilli di a11turi viventi - co111pc;g11i o collaboratori della rivista - ed avew11110 predisposto 1111 progra,111110 bene articoato elle, nei dodici 11u111eri dell'anno cor– rente, potesse dare ai lettori 11na visione (11011 af)fnofondita, di certo) çforico– critica del grande avve11ime11to del secolo passato. Nel piano di f)t1bblii.:a:.iu11e avrebbero trovato posto anche scrifli e doc11111enti,1wrl troppo noti o poco di- 1•11/gati, di autori socialisti che /11,0110 o gran par/e ,lclf'<ffvenimen10 o che l'Ì\– sero il periodo della fondazione, dello sviluvvo, della crisi dell'lnterna:.io11ale. Per sopravve1111te impossibilità, chi avrebbe dovuto contribuire co,1 la pri– ma collaborazione - clie era vui la premessa storica dellti fondazione dell'lmer- 11aziona!e - 11011 ha potuto mantenere l'impegno; poichè non siamo ili grado di scrivere un saggio sufl'argomenro, per il quale abbisogno.no, oltre elle molta tempo, anche e sov,-afl11tto, conoscenze delle fonti e "stoffa" di sroriografì, abbiamo ,-iten1110ovvonww r-iporra,-e lo scrillo di Baktmin, apparw nel 1872 a Neuchàtel i11 Almanach du Pcuplc - parte del più noto lavoro polemico del Bakunin: Protestation dc l'Alliancc (1871) - ripubblicato /Uffl.ial111e111e ne Il Martello di Fabriano (sertembre-otlob,-e 1876) ed integralmente ne Il Pensiero (1908). La scelta è caduta su ,1ues10 scritlo percl1è ci è parsa evidente l'att11alità del contenuto stesso, specie per qmmto con·cerne "la 11tili1à e le forme d'o,-ga– •1iu.azione, il socielarismo e l'individ11atismo". N. d. n. L'ORGANIZZAZIONE D LL' INTERNAZIONAL L : 1 i~7:~~~~~~te~~~:r~:~al;h;ei l 't:i: ratoii si è proposto, quello, cioè, dell'emancipazione definitiva e comple– ta dei lavoratori e del lavoro del po– polo da tutti gli sfrut1,1tori del lavoro stesso, dai padroni, dai possessori del– le materie prime e degli strumemi di produzione, in una parola da tutti i rappresentanti dei capitale, non è una opera economica solamente, o materia– le; ma nel tempo e nel grado stesso, un'opera sociale, filosofica e morale; e, se lo si vuole, un'opera grandemente politica; ma solamente nel senso di distruzione di ogni politica, mediante l'abolizione degli Stati. Non crediamo aver bisogno di dimo– strare che, nell'attuale ordinamento politico, giuridico, religioso e sociale dei più civili paesi, l'emancipazione e– conomica dei lavoratori è impossibile e che per ottenerla e pienameme at– tuarla sarà, per conseguenza. necessa– rio distruggere le presenti istituzioni - Stato, Chiesa, Foro, Banca, Univer- l3

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