Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

lancio con simili passività, sarebbe impu– tabile di bancarotta. Avendo ogni fenomeno sociale conse– guenze individuali, e viceversa, dovrebbe essere interesse di tutti evllare queste passività, ma i fatti dimostrano il con– t.-ario, come se la socielà non appartenes– se a nessuno, mentre è certo che, come tulli appar1engono alla socielà, ugual– menic è cerio che la società appartiene a tutti. Supponendo sollanto di 3 miliardi la popolazione del mondo e detraendo un 30 per cenlo di inabili al la,,oro per ra– gioni di età o di salule, si avrebbe un complesso di 2 miliardi e 100 milioni di uni1à lavorati\'e disponibili. Ora per verificare in qual modo un go– , erno mondiale (ideocratico o libertario) utilizzerebbe queslo capitale-lavoro, in confronto col disastroso impiego attuale, bisogna fare riferimento ai settori di at– tività dei due tipi di società presi in esa– me. Si parla oggi, come ieri, di un p.-oble– ma che è la sicurezza sociale e che si cerca di risolvere assicurando, tra l'altro, una pensione a tutti i cit1adini. L'aspirazione alla sicurezza sociale è del resto preveduta anche dalla nostra Costi– tuzione: • Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi per "ivcrc ha di– riflo al mantenimento e all'assisten1..a so– ciale "· Il diritto alla sicurcua sociale non è dunque un'utopia neppure nella nostra società, e se non viene realizzato non sarà tanto per cattiveria quanto per di– fetto di organizzazione sociale (5). (5) A proposito di organiuazione ricordiamo il Malatesta: • La nccessilà dell'orgnnizuzione nella vita sociale, e quasi dirci la sinoniml::i tra organizzazione e società, è cosa tanto evidente che si stenta a credere come si sia potuta ne• gare•- Nella società dell'avvenire, alla cui ba• se noi poniamo la comunità, e più preci– samente la • citlà-azienda •, la sicurezza sociale è integralmente garan1ita nel sen– so cht! il cittadino è a completo carico della comunità (6) e, come già detto, su un piano di uguaglianza, senza quindi al– cuna distinzione di idoneità al la\'oro. E con ciò abbiamo toccalo un settore di allivllà che mentre nella nostra socie• tà assorbe enormi forze lavorative, sarà invece risparmiato nella società di doma– ni, la qu.:ile impiegherà queste forze in occupazioni realmente utili, contribuendo pure così a quella prospcrith economica per cui tante e tante limitazioni che oggi affliggono il mondo cadranno automatica• mente. Il settore assicurativo è appunto un ca– so cli parassitismo occulto. E sarà bene intanto fissare un altro principio: cioè che certe limitazioni impe– discono, e non ra,,oriscono, lo sviluppo economico. (Cosa che per i suoi innume– revoli aspetti richiederebbe a parte una trattazione specifica). ln1an10, tra le assicurazioni pubbliche e prh·ate nella nostra società, esisle un'in– finita ,arietà di forme, di cui, a fini della nostra indagine, bas1erà soltanto dare qualche esempio: assicuraLioni sulla vita, assicurazioni contro l'incendio, assicura- 7ioni infortuni sul lavoro, assicurazioni in– validità e ,•ecchiaia. Eserciti di impiegati sono occupati in questi sellori. Poi vi sono le atth·ilà an– nesse e connesse giacchè tali impiegati hanno bisogno di uffici, di arredamenti, di m.'.lteriale di cancelleria, cli mezzi di tra– sporto, il che indirettamente assorbe altre forz.e la,·orative. GIUSEPPE DELFINO (conti1111a) (6) Oourina dello St.ato provvtd~D7..&, in con• trapposto alla dollrina dello Stato aeudarm,e, 733

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