Volontà - anno XVI- n.12 - dicembre 1963

e I discorsi. Le cose! Le cose! Noi diamo troppo valore alle parole. non lo ripeterò mal abbastanza: con la no– stra educazione ciarliera noi non fac– ciamo altro che del parolai)>. Nel secondo significato la «natura» diviene sinonimo di si;ontaneltà, di sentimento genuino. di sviluppo spiri– tuale. L'educazione naturale è adegua– mento al processo stesso che l'uomo percorre nella sua educazlone seruen– do la natura. ossia la sua essenza, la sua Interiorità, la sua coscienza. la sua personalità. La natura umana ln que– sto senso si fa litertà morale, si rea– lizza come ìndlvldualilà umana. si i– dentifica con la persona umana, fa tutt'uno con l'umanità e con 11com– plesso dei diritti e dei doveri dell'uo– mo. L'educazione è un processo di svi– luppo spontaneo che si attua nel ri– spetto degli interessi dell'alunno. e un processo di sviluppa interiore che si realizza nella rattivit.à dcll'educando, è un processo spirituale che diviene autoeducazione. autosvlluppo ed auto– formazione. L'educazione deve pog– giare sul bisogni fondamentali del ran– ciu11o,e non configurarsi come pesan– te nozionismo; deve elevare l'uomo verso la sua autonomia e alla piena capacità della sua umanità: deve for– mare l'uomo come uomo. e non farlo strumento di un ordine sociale bacato e corrotto; deve rispettare Il fanciullo come un essere autonomo avente In se stesso il suo valore e le sue leggi; deve orientarlo verso 11ris'.'.)etto della pro– pria dignità e della dlf!:nltà del suo prossimo; deve far leva sull'interiorità della coscienza dell'educando e non l""Ovrapporsi ad essa; deve bandire ogni << adultlsmo » e trattare 11fanciullo co– me fanciullo In quanto « la natura vuole che i fanciulli siano fanciulli 722 prima di essere uomini. Se noi vor– remo invertire quest'ordine, produrre– mo del frutti precoci. che non avran– no nè maturità ne sapore e non tarde– ranno a corrompersi; avremo giovani addottorati e vecchi fanciulli. L'Infan– zia ha certi modi di vedere, di pensa– re, di sentire del tutto speciali; nien– te è più sciocco di voler sostituire ad essi i nostri ». Da questo estremo rispetto per la fanciullezza il Rousseau trae Il con– cetto dell'educazione ne~·atlva, ossia del metodo Inattivo che l'educatore deve adoperare per rispettare la li– bera espressione e maturazione del fanciullo. L'educazione ha Il dovere di seguire la spontaneità del suo al– lievo. di astenersi da qualsiasi in• flucnza su di lui per lasciar fare la natura. di evitare ogni Intervento anticipatore e prematuro, ogni atto estrinseco allo sviluppo spontaneo della natura Infantile. Pertanto l'e– ducatore deve solo Intervenire per prevenire ogni possibile deformazio– ne della spontaneità dell'infanzia, ed adeguare Il suo Intervento agli in– teressi del ranciullo e soltanto nel « giusto momento». Per quanto riguarda la gradualità dell'educazione egli la suddivide in varie fasi successive In corrisponden– za alle diverse età. e tratta dell'edu– cazione fisica. intellettuale, morale, rellglosa. estetica. Più precisamente ogni età é caratterizzata da un at– teggiamento spirituale fondamentale: sino ai dodici anni dal senso, dai do– dici al quindici anni dalla ragione, dal Quindici anni In poi dal senti– mento. L'"educazione fisica é racchiu– sa nella teoria dell'Indurimento fisi– co In quanto egli vede uno stretto rapporto tra l'organismo fisico e lo

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