Volontà - anno XVI - n.11 - novembre 1963

un nesso stretto. di profonda radicale riforma, di rivoluzione integrale che esige sforzo critico ed autocritico. I problemi della pace e della guerra, dello Stato. del federalismo e delle autonomie; della democrazia dal basso; della ricostituzione dell'uomo dalle alienazioni dei « tempi moderni »: ceco i temi che l'anarchismo dovrebbe affrontare, con un respiro che vada al di là delle prospettive politiche attuali, ma anche con un impegno estremamente con– creto sui grandi temi di riforma che Interessano milioni e milioni di lavora– tori: i pr.oblemi della pace, dello Stato, della vita Individuale e personale (penso qui ad un tema del presente e dell'avvenire: quello della emancipa– zione della donna e dei sessi da tabù vecchi e nuovi) non sono forse più vivi della tradizionale problematica dl fine ottocento? o anche del tradizionale antl-comunismo seguito al 1917 e spesso prevalente? E' necessario - o sarebbe necessario - porre problemi di tattica e di strategia. Antonio Labriola ha distinto una volta gli anarchici ragionanti (Malatesta e Merlino, nel '94). Ora - non nelle vecchie forme della tradi– zione laicista e anticlericale - l'anarchismo superando ogni strettoia, potrà riproporsi come un movimento ed un messaggio della rag:lone umana? Non vedo perché Il discorso non dovrebbe essere proposto .. Ho posto. in altri termini, i problemi di un umanesimo moderno, del rinnovo e della tradizione del socialismo anarchico. Leggendo la stampa anar– chica si ha spesso l'impressione d! un volontarismo rivoluzionarlo. mistico e strumentalmente esasperato. SI ha l'Impressione di una estraniazione dal mondo reale di lotta delle grandi masse umane. Si ha rtmpressione di una vita pslcologlca che batta su due momenti, prevalentemente o più intensa– mente: Il passato e l'avvenire. Ma una volta e non sempre é stato così. Il socialismo anarchico non è stato solo una pagina di onestà casalinga, ma anche, nel XIX secolo e nel XX. una pagina di fiducia nella ragione, di idealismo e di realismo nello stesso tempo. Si potrà discutere sul momento della sua crisi. Ed ho già espresso altrove l'idea che essa coincida con una certa cristallizzazione dell'atteggiamento tenuto dai suoi militanti nel con– fronti del movimento socialista prima e del comunismo poi. Qualcuno afferma che l'anarchismo riprenderà vita e quota: a) mesco– landosi alla vita e alle lotte del movimento operaio, e portandovi Il suo Impe– gno libertario e rivoluzionarlo; b) distinguendosi sempre più marcatamente dal socialismo classista e dal comunismo. Nell'uno e nell'altro caso bisogne– rebbe approfondire e distinguere. Ma la necessaria distinzione dal socialismo e dal comunismo troppo spesso - almeno nella pratica. se non nelle idee - finisce col restringere ad una confessione limitata l'azione dell'Intero movi– mento anarchico. Concludendo, l'autocritica va bene, ma deve avvalersi di una più chiara consapevolezza storica, di più chiare Indicazioni Ideali per divenire costruttiva. Ciò è vero in generale. Perché non potrebbe esserlo anche per l'anarchismo, o, come lo prererlsco dire, per il socialismo-anarchico? Roma, ottotre 1963. llNZO SANTAREl..l..I 664

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