Volontà - anno XVI - n.8-9 - agosto-settembre 1963

esistono come Lali oppure sono consi– derati semplici strumenti aventi fun. zione nello svolgimento stesso dell:1 realtà-spirito; l'uomo è uomo non per il suo corpo o per la sua consistenza e vigoria fisica, ma per la sua spiritua– lità, per la sua capacità di autonomia e di libertà, per la sua possibilità e1i essere un creatore di valori morali e teorici, per la forza creatrice del suo suo pensiero e della sua azione, per 1a sua attitudine a farsi creatore del• la storia. L'educazione dal punto di vista idea– listico si risolve in autoeducazione, OS· sia in uno svolgimento dello Spirito stesso nella sua universalità, in cui ogni dualismo tra maestro e scolaro o educatore-educando si annulla; ogni personalità concreta si verifica in un divenire dialettico di tesi-antitesi-sin– tesi: l'educazione è lo Spirito stesso che si autoconosce nell'insegnare del maestro e nell'imparare dell'alunno <!t• traverso il suo unico assoluto proce~so dialettico; quindi essa si identifica con la nostra conquista interiore ed ogni antinomia svanisce nell'autocoscienza dello Spirito-Soggetto immanente in ogni io empirico finito. L'idealismo appare come un pantei– smo in cui ogni cosa concreta si pone sullo stesso piano, in balia di una leg– ge misteriosa, di un divenire ancor più misterioso, di una realtà dia– lettica che tutto regge e che tutto e· sternamentc trasforma per realizzare sempre sè stessa. Le sue conseguenze pedagogiche sono simili a quelle del mate1ialismo, ossia l'educazione in es– so non può giustificare H valore di fi. ne in sè della persona umana e, quin– di, diventa un concetto vago e gened– co come lo stesso « divenire » che sor- 482 regge il reale medesimo; la libertà, essenziale alla personalità umana, non può concretamente giustificarsi in una concezione in cui tutto scorre e diviene secondo una legge universale e onnipo– tente. In tale sistema, come nel siste– ma materialistico, l'educazione stessa si identifica con lo sviluppa determi– nistico del reale stesso e ogni autono– mia dell'essere umano si perde nel sog• getto assoluto, e la esistenza stessa dell'uomo rimane un puro e semplice nome senza senso e significato. Lo spiritualismo, nel concepire la realtà dualisticamente, cioè come spi• rito e come materia, ha una visione della vita umana più integrale e più giusta: l'uomo è materia in quanto corpo e spirito, pensiero ,sentimento, volontà, ossia ha bisogni biologici e funzioni fisiologiche ed esigenze teori– che (estetiche, conoscitive} e pratiche {economiche, morali); aspira alla bel– lezza e alla verità, all'utile e al bene; è un essere che sintetizza, sia l'indi– vidualità particolaristica del singolo, sia la società universalistica della per• sona; è personalità nel senso di sin• tesi di valori umani naturalistici e spi• rituali, di animalità e di razionalità. L'educazione, dal punto di vista del• lo spiritualismo, (tralascio le passibili specificazioni di esso perchè, in que– sta sede, è inteso più come atteggia• mento di pensiero che come sistema filosofico determinato) abbraccia tutto l'uomo in ogni suo aspetto spirituale e fisico, teoretico e pratico, individuale - e sociale; mira concretamente allo sviluppo e alla formazione della per• sonalità umana; valuta l'uomo nei suoi rapporti con la società e con l'ambien– te, si prefigge di migliorare la perso– na umana e il mondo in cui questa vi•

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