Volontà - anno XVI - n.8-9 - agosto-settembre 1963

L'educazione come anarchismo L'EDUCAZIONE etimologicamente, da ex-ducere, significa « passaggio » dal– lo stato naturale a quello civile, dalla condizione infantile all'adulta, dall'igno ranza alla cultura, dalla «selva» alla •sloria», dall'«anomia» aU'«autonomia», dall'« animalità• ali'« umanità•; ossia, l'etimologia di essa denota l'esistenza dell'educazione come fatto peculiar– mente umano o fenomeno di sviluppo dell'uomo verso la sua piena evoluzio– ne e maturazione. L'educazione divie– ne problema quando si domanda il va– lore di questo fatto, quando si cerca l'cssenw intima, la natura, la finalità di questo fenomeno che si ripete e si rinnova da rhillenni nel seno stesso del genere umano. L'educazione, come ideale, significa il problema dell'orientazione o formazio– ne dell'essere umano nella realtà in cui vive. Di qui, l'individualismo peda– gogico che mira all'educazione qm;le individualità; il sociologismo pedago– gico 'Che tende all'educazione-socialità, l'anarchismo pedagogico che concepisce l'educazione come autonomia o pers0- nalità o sintesi di valori teoretici e pratici, individuali e sociali; il materia– lismo che fa dell'educazione un'etero– ducazione; l'idealismo che la identifi– ca con l'autoeducazione; lo spirituali– smo che l'intende come sintesi dialetti– ca di cteroeducazione e di autoeduca– zione. ]I materialismo valorizza, nel proces– ~o educativo, l'elemento materiale, in– teso o come natura o come ambiente o come economia, a seconda della spe– cie di materialismo. In tale visione, l'uomo sarebbe uno dei tanti esseri della natura soggetti alla legge di cau– salità, al determinismo delle norme u– niversali che reggono tutta la realtà; l'educazione sarebbe un fatto fonda– mentalmente esteriore in quanto ciò che la determina è lo stimolo esterno, sarebbe un puro adeguamento al mon– do oggettivo o della natura; l'ambien– te diviene la «matrice» unica del fauo educativo, l'educazione diventa sempli– ce abitudine alla vita ambientale che circonda l'uomo, il fatto economico as– surge a legge fondamentale della vi– ta; ogni rapporto tra gli uomini, in ultima analisi, è dovuto al fatto econo. mico e l'uomo vale in quanto produce e lavora. In questa concezione della realtà si spegne ogni autentico valore ideale o, meglio, i valori ideali dello spirito di– vengono semplici epifenomeni della materia e questa prende il posto del Dio onnipotente, • creatore e signore del cielo e della terra», anche se è in– contestabile che i beni materiali della vita sono necessari e indispensabili. pur nella loro insufficienza e pur nel– la consapevolezz,a che il materialista (in senso filosofico) non è un • porco Jo per come vorrebbero certi suoi avver– sari perchè può essere benissimo un idealista (in senso comunemente inte– so), ossia un uomo capace di pensare e di agire disinteressatamente per a– more del suo prossimo. L'atteggiamento idealistico invece po– stula lo spirito come realtà assoluta. Quindi pedagogicamente, i fattori spi. rituali sono i soli creatori dell'educa– zione; i fattori materiali, quali l'am– biente o la natura o l'economia, o non 481

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