Volontà - anno XVI - n.8-9 - agosto-settembre 1963

unico. Sottomettere il proletariato a gregge obbediente con norme e con con– segne è l'ideale di ogni politico per la facilità di "addomesticamento 1) e per co– stituire anche una miniera di votanti in potenza. 11 secondo fattore risiede nelle condizioni particolari delle diverse orga– nizzazioni operaie di molti paesi. L'anarchismo nel movimento operaio ha in– coraggiato il superamento dell'individuo per raggiungere un grado di Iibertà e autonomia personali. L'instaurazione di una società di produttori liberi era da molto tempo, e continua. ad esserlo, una caratteristica, una guida del pro– letariato anarchico. Per conseguire questo obbiettivo, ha incoraggiato anche movimenti di resistenza in ravore di miglioramenti materiali e irnrnedbti, sebbene, anticipatamente, si sapevano errati, poichè sono conquiste di un falso e contingente valore, che perdono la loro consistenza ed efficacia ripercuoten– dosi nei costi dei mezzi di sussistenza. Gli economisti del capitalismo, negli ultimi anni. hanno discettato molto su questa teoria che già Adam Smith, Ricardo e lo stesso Carlo Ma1·x cercarono di applicare alle loro speculazioni. Ma accade ora che, siccome il marxismo di bassa lega è, in alcuni paesi, oggetto di studio negli istituti di insegnamento superiore, ciò che l'anarchismo fin dai tristi avvenimenti di Chicago rigettò come un cataplasma per la soluzione del problema sociale è proprio quello che si va riconoscendo come verità storica. L'anarchico - quando agisce nel movimento sociale e operaio in par– ticolare - è un ostacolo alle mire del capo, dell'aspirante tecnico sindacale, del capoccione della industria votante. Per una mentalità camaleontica, sia essa socialista, comunista o di qualsiasi gruppo umano, risulta facile acco– modarsi e servirsi di qualsiasi pretesto per giustificare la sua prebenda e la sua permanenza come dirigente sindacale. Tuttavia, i movimenti operai che basarono la loro esistenza e ragione nelle conquiste immediate consistenti in aumenti di assegnazione dei loro sa– lari - senza la chiara coscienza che il proletariato continuerà ad essere legato al carro dello sfruttamen!o se non si sarà eliminato il salario - tutti questi furono «divorati)) dal corporativismo nazifascista in maggior o minor grado. E continuano ad essere il trampolino per delle aspirazioni dei capi sino a quando, anche dopo tante disgraziate esperienze, non si affronteranno le aspira– zioni delle classi lavoratrici attraverso vie rivoluzionarie permanenti. Effettivamente i miglioramenti di salario si sono trasferiti sul «cancro• della inflazione che nei regimi capitalisti trita l'economia, E non è che ci ralle• griamo con ciò, anche quando si indebolisce l'azione governativa. Questo malan- 463

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