Volontà - anno XVI - n.8-9 - agosto-settembre 1963

definibile stupidità (come, d'altronde, lo sono tutte le opinioni che mirano al– l'aggressività come principio) che, dal– tro canto, è una impressionante testi• monianza contro l'errata concezione che un continuo aumento delta popo– lazione mondiale, rappresenti pure - simile ad un 1·apporto costante e ma– tematico - un continuo aumento dei consumi e della produzione (2). Forse il pericolo più nefasto che gra– va sulla razza umana, non è rappresen– tato da una guerra atomica in sè, cioè in quanto abbia effettiva possibilità di distruggere tutto il mondo (lo abbia– mo ripctulo in altri scritti: un simile ed universale suicidio sarebbe una «patta» unica per tutti ...), bensì dal pe– ricolo di una totale e definitiva medio– evaliu.a:tlonc di tutti i cervelli. Condi– zione che potrebbe realizzarsi in segui– to al trionfo completo e definitivo di una data concezione politico-ideologi– ca; sia essa « cristiana » oppure pseu– do-socialista, insomma di una univer– sale «partitocrazia». Sembra un singolare destino della storia umana quello di andare incon– tro ad un nuovo « medioevo » proprio nel momento in cui, dopo secolari sforzi di azione e di pensiero, sta per iniziare la totale liberazione dal pre– cedente. E non si prenda quanto detto come un capriccio o come un funam– bolismo coi paradossi, giacchè il « me– dioevo», inteso nella sua totale esten– sione, non è solo quel «tratto,. di storia che va dalla caduta dell'impero romano al Rinascimento, ma può benis– simo sussistere anche quando sussiste (2) Si \•eda, sull'argomento, un nostro arti• colo su Volontà, del nO\'Cmbre 1960: Il controllo deUc nascite nelle sue basi razionali e naturali. 460 un reale ed elevato sviluppo tecnico– scientifico e manca però la condizione umana, intesa come profonda e razi0. nale libertà di pensiero e di sentimen ti, la quale necessita, in modo assolu– to, nel mondo complesso delle relazio– ni sociali. Quando i cervelli hanno raggiunto un buon grado di addomesticamento, un dato «medioevo» è sempre in at– to. E importa poco essere capaci di raggiungere la luna o Marte se, una volta ritornati su questa disgraziata terra, saremo obbligati a credere che « due per due ranno cinque», oppure che la verità è solo monopolio di una chiesa o di un partito. E una volta mediocvalizzati, occorrono secoli per liberarsi, ammesso che l'umanità ab– bia ancora la fortuna di produrre qual– che mente geniale e spregiudicata, b quale, pur nella più angosciosa solitu– dine spirituale, osi sfidare l'immensa moltitudine «pianificata». ln certo qual modo possiamo affer– mare di essere ancora sulla scia del– l'epoca in cui ci torturavano per il no– stro «bene», cioè per salvarci l'aoi– ma; nel prossimo « medioevo,,, se sa– rà inevitabile, ci fucileranno... per «salvare,. il nostro cervello ... D'alt ronde, una volta bene addome– sticati, potremmo avere benissimo l'iro. nica fortuna di avc1·e il permesso di pensare «liberamente». E naturalmen– te servirà ben poco, anzi un bel nien– te, una volta che l'intelligenza, che veramente poteva liberarci, sarà stata «lavata,. per sempre ... Servirebbe co– me il permesso di getlarsi in acqua quando non si sa nuotare, o, in altri termini, nello stesso modo in cui ci serve jl « diritto di votare per compie– re delle vere « rivoluzioni ... ,._

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