Volontà - anno XVI - n.8-9 - agosto-settembre 1963

dall'Egitto, o, per meglio dire, da quel– la specie di duce arabo che sta sognan– do una meravigliosa grandezza dell'I– slam (con un popolo in miseria e per i due terzi analfabeta ...). D'altro can– to, i primi sono sicurissimi che un con– flitto mondiale non può avvenire per– chè dipende da loro; possono bensì permettere, quando lo ritengono oppor– tuno, qualche conflitto locale, però sempre rigorosamente controllato dal– le loro fo1-lC. I secondi sono consapevo. li della loro impotenza, ma sanno al– trettanto bene che la loro irrequietu– dine politico-militare - sopratutto quelli che hanno sorgenti di petrolio nei loro terrilorì - ha la funzione di una pompa aspirante verso le casse– forti dei grandi: di buona o di mala– voglia dovranno sempre essere accon– tentati. Ed è, naturalmente, sottinteso che tali regalie non vanno troppo a be– neficio delle rispettive popolazioni. Il malcontento della Cina, invece, è alquanto differente da quello dei minori « tirapiedi ». Le enormi masse cinesi, ideologicamente si possono considerare compatte. E lo sono per– chè comprendono bene che la loro miseria non sparirebbe affatto se in– cominciassero a combattersi tra di loro ed allora tanto vale rimanere di– speratamenle uniti: un ordine ferreo, anche se è pervaso da profonda dispe- 1.ione, può sempre fruttare di più di un disordine altrettanto disperato. Di fronte agli altri Stati dissestati, ma non pressati da enormi necessità, la Cina si trova nelle condizioni di do– ver chiedere aiuti colossali e di ogni genere; e questi, nonostante le gran– di risorse naturali della « compagna » Russia, non è tanto facile ottenerli. Può darsi che il dissidio ideologico denunciato da Mao, in fondo, si ridu– ca ad una sorta di pretesto e che il suo scopo sia qudlo di mascherare it profondo malumore cinese, per ;! fallo di non esser·e abbondantemente aiutati. Se lo fossero, è probabile che il dissenso ideologico sarebbe ar– chiviato. I sovietici probabilmente non si so– no ingannati in merito: hanno incas– sato, almeno con apparente serenità, certe pesanti osservazioni da parte cinese. Compagno Kruscev, non avete for– se detto ai c~pitalisti americani: « Vi seppelliremo ... l vostri nipoti vivran– no in regimi comunisti »? - Sì è ve– ro, ma, voi cinesi, peccate alquruito di fanatismo ideologico: non compren– dete a fondo nè le nostre necessità, nè quelle più vaste del comunismo mondiale ... Non si vince col solo impeto delle ùrmi, ma pure, volenti o nolenti, col trattare intélligentemcnte anche coi nostri avversari... I paesi comunisti non hanno ancora raggiunto il verti– ce del benessere; sono forti, ma non del tutto invincibili; quando avremo raggiunta una potenza imbattibile, al– lora il resto del mondo si convertirà ai nostri sistemi; forse non troppo volentieri, ma probabilmente senza enormi stragi... Comunque, sicura– mente, il tempo lavora in nostro fa vore, e senz'altro ci darà ragione. Questa, dichiarata o meno, è la ri– sposta con la quale i sovietici tenta– no di calmare il nervosismo di Mao; e da un lato sembra contenere una cer– ta dose di ragionevolezza se, come sempre, non si profilasse un dilem– ma connaturato alla stessa sostanza della ,, volontà di potenza», dilemma 457

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