Volontà - anno XVI - n.7 - luglio 1963

accesa per il culto di pochi... però l'anarchia non si realizzerebbe neppure in va– ne m1g,,a1a u; anrn, :.t;! pnma non si creasse mediante Ja rivoluzione, fatta dalle mmoranze cosc1enu, u neces~ano ambierne di lmerta e di benessere». • GJi auarchici che lavorano demro 1e organizzazioni operaie non pcssono l.'.omportar<.;i Cùr:>e tali in tutte le circostanze, come non si può condursi da anar– chici vivendo neJla società attuale, ma v1 possono costituire dei gruppi anar– chici che csercitir.o un'a.Gione di propulsione e di controllo e debbono condursi da anarchici quamo più è possibile ... ». ln allri s~tHtt, Malatesta, ci pone in guardia verso coloro che fanno del sindacalismo una pan'..lcea ,. afferma ancora « Il Sindacato operaio è, per natu– ra, riformista e non rivoluzionario». (Umanità Nova, 6-VI-1922); « Dovrebbero, infine, mamenasi mmrchici, appoggiarsi sempre con gli anarchici e ricordare che l'organizzazione operaia non è una finalità bensl un semplice mezzo, per quanto imponam..:, per preparare l'avvento dell'anarchia» (Pensiero e Volontà 16-V-1925). Da un lato la Jist:r.lione dal campo operaio e contadino, mutando l'ideale in fiamma, come dice Malatesta, soltamo per pochi, e, dall'altro, Ja rinWlcia alla costruzione c.lelJ°è.uarchia da parte di chi inizialmente fu anarchico fino a quan• do abbracciò i prmdpi della Carta di Amiens, sono due delle risposte al « pe.r· chè » dell,1 domanda. ' L'anarchismu, ~ul piano internazionale, non si dette pienamente al movi– mo.!nto operail1 e, di conseguenza, la sua influenza doveva essere sempre meoo prer,on<lerante. A loro volta, coloro che confusero un mezzo con Wla finalità e fecero del ~indacaHsmo il farmaco per tutte le malattie sociali caddero, disim– peguatì come erano dal punto d'appoggio anarchico, nel pelago del sindacalismo ibrido o politico, come nel caso di Leòn Jouhaux. La mancanza di coesione, da parte di quegli anarchici che hanno militato nel seno delle organizzazioni operaie senza cessare d'essere anarchici, può esse– re una terza risposta al « Perchè » del questionario. Malatesta termina il suo scritto I( Gli anarchici e il Movimento Operaio•, già citato sopra, così: « Per questo io proporrei che tutti gli anarchicì che si trovano in grado d'esercitare dell'influenza nelle organizzazioni operaie, stabiliscano fra di loro Wl'intesa permanente e si tengano in rapporti regolari per agire d'accordo». La mancanza di intesa ci ha portato alla dispersione e persino al conflit– to fisico, e tutto ciò a discapito della nostra potenzialità: la presenza della F.O. R.A. nel V e IX Congresso in Argentina, l'urto del « Trentismo » nella Spagna, il distacco dalla CGTRS in Francia, resa più povera ancora dalla conversione in una microscopica CNT francese, gli Industriai World Workers (IWW) che por– tano il classismo all'estremo quando squalificano, premeditatamente e sistema- 406

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