Volontà - anno XVI - n.3 - marzo 1963

sulla violcnz.:; e siccome l'essenza del– la violenza è l'aggressione, lo Stato non può essere che w1 corpo aggres– sivo. La prima cosn che esige l'anarchico è l'indipendenza economica. Prima di ogni altra cosa vuole la fine dello sfrut. lamento dell'uomo sull'uomo. Questo sfru1tamen10 non sarà più possibile il giorno in cui ciascuno potrà procurar– si libcramcnle e senza spesa i mezzi ne-. ces.~ri alla produzione cd ano scambio dei prodotti del suo lavoro, chè il cre– dito sarà gratuito e organi1.zato sul principio della mutualilt., chè il merca– to sarà libero e non vi sarà più nessun ostacolo allo scnmbio Ira individuo e individuo e tra pncse e paese, chè, in– fine, il suolo sarà lasciato alla com– pletn disposizione di chiunque vorrà utilizzarlo senza che un nitro abbia il diritto di mettere il piede avanti di– cendo: questo è mio! Del resto In li– bera concorrenza non obbliga forzatn• mente il ritorno all'artigianato: sarà il metodo di produzione più economico quello che prevarrà. Il malessere :i.ttua– le non si sarebbe mai manifestato, se fin dai primi momenti della rivoluzio. ne industriale, fosse stata lasciata la più ampia libertà alle pror,ostc, agli ap– procci, ai consigli cd agli accordi fra capitale e l::woro. Secondo Tuckcr, al posto dello Sta– to bisognerebbe creare • un 'associaz.io . ne libera, composta di individui dispo– sti a concludere un controllo•. li con– tratto è uno strumento di una grande utilità e di grande vantaggio, ma la sua utilità ha elci limiti poichè nessuno può servirsene attraverso l'abdicazione della propria pcrsonali1à. Giacchè nes. suno è disposto a diventare schiavo fi. no al punto di rinunciare al diritto di 142 rendere pubblica la propria dichiara• zione d'emancipazione. • Gli anarchici, scrive Tucker, non vogliono e nemmeno tendono all'abo. lizione della società•· I libertari san– no bene che la vita della società ~ strettamente legata a quella degli indi• vidui e che non si potrebbe distrugge– re l'una senza arrivare :i. distruggere l'altra. Soltanto si rifiutano di ricono. scere i privilegi delle caste dominanti e rivendicano l'uguaglianza della libcr• tà. E, poi, vivere in società non deve significare poter servirsi d'una mino– ranza contro la sua volontà. Mu dato che :'essere umano è la sorgente e la base dell'umanità, se una minoranza energica ed illuminata realizzante una quinta parte della popolazione si rifiu• tasse di pagare le imposte darebbe si– curamente la spinta iniziale ad una grande rivoluzione mondiale. D'altra parte non si deve contestare il valore della soluzione razionale dcll 'assocla.z.lo . ne del lavoro intellettuale con quello manuale condotti contemporaneamen– te: graduale sviluppo d'un'educaz.ione tecnjca d'ordine generale. Tucker non ha m:1i creduto ad un e,·oluzionismo storico, come non ha mai creduto all:1 teoria determinista mellente capo all'ultima armonia che, sfortunatamente, potrebbe ben :wcre come •prefazione• un bombardamento atomico. L'individualista anarchico cre– de che per il momento è diffi:ile preve– dere come e quando l'umanità potrà giungere ad un fine qu:1lunque deter– minato dal fattore evoluzione. In quan• to al socialismo marxista, Tuckcr pcn. sa che se un giorno dovrà affermarsi nel mondo intero sarà piuttosto grazie alla sua forza militare che al • determi– nismo economico•· E' bene riconosce-

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