Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

RF.r.El\lSIOl\11 L. BORGHI Educuziooc e sviluppo sociulc Ed. L:i Nuova l1alia - Firenze giugno 1962 • L. 2000. QUESTO NUOVO LlBRO del Prof. Lamberto Borghi può ben dclinir~i un'opera non solo pedagogica, ma :mchc sociologica e politica per i problemi della società contemporanea che pone in rilie– vo. Partendo dai presupposti ps1cologici dell'Educazione Nuova, il Borghi s'intrat– tiene sul concetto dì adattamento all'am– biente naturale e sociale e della sua tra– sformazione mediante i comportamenti creativi del fanciullo. La scuola, anche se non è il solo elemento per una educazio– ne integrale del fanciullo, deve coltivare e stimolare atteggiamenti creativi ed af– fottivi, oltrechè intellettuali, per il fo1- m3rsi di personalità integrate. Ma l'educazione per essere comple1a deve a\'erc carattere sociale. E' la sock-– là che deve essere ristrutturata pcrcl1~ il compito della scuola venga reso più agevole. S'impone allora l'educazione de– gli adulti, attraverso la formazione degli inscgn.inti, l'istruzione popolare e le atti– vità extrascolastiche e l'organizzazione del tempo libero. Questo, però, non va inteso come stn.imcnto per la formazione d-.!11:i personalità umana. Cosl, se nella scuola per il bambino il giuoco deve avere fun• zione di lavoro, nella società per l'adul• to il lavoro deve tendere al gioco, nel senso che il lavoro deve essere umaniz- 7.ato fino al punto che il prodotto del 1-t· voro sia per il lavoratore fonte di gioia e di letizia. Anche il tempo libero deve essere utilizzato non mediante quei diver– timenti che spersonalizzano l'individuo, ma mediante attivilà ricreative cd auto– nome che arricchiscano la personalità. li principio di autonomia è sempri:: presente nell'opera del Borw:hi. L'educa– zione del fanciullo e quindi la scuola de– ve essere indipendente dallo Stato e dal– la Chiesa, dai partili e da ogni ideologi;i.. Così il temPo libero dell'adulto non dc\·c essere orientato da organismi preposti .al– l'indottrinamento e alla inculcazione di \'erità prefabbricate. Evidentemente ciò può awenire in quelle società autoritarie, dove i rapporti fra gli uomini sono P-e– rarchici e burocratici. Il Borghi riJeva che anche se viene su– perata, come vole\'3 Marx, la fase capita– listica della produzione, non si ottiene b completa liberazione dell'uomo. Nelle fab. briche socializzate l'Qperaio non è i,er nulla libero o dh·erso di quello della fab– brica capitalista. Occorre, ciò che è sfug. gito a Marx, trasformare le tecniche produttive. li Borghi, che, in qualche pa– gina, valorizza il primo socialismo -– quello definito utopistico - pcrchè por– tatore di valori ideali cd umani, ritfone che iJ pragmatismo del Dewcy possa sod– disfare alle esigenze di una vera educa– zione sociale per la formazione di una società libera. Oltre alle esperienze co– munitarie espresse dal Dewey, i1 Borghi si richiama alla migliore tradizione del Risorgimento irnliano: al federalismo e comunalismo del Cattaneo, del Salvemini etc., per poi indicare nelle esperienze at– tuali delle organizzazioni semitiche o del- 121

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