Volontà - anno XVI - n.2 - febbraio 1963

ta possono, domani, riprendere decisioni tragiche. I capi di stato non rappresentano l'umanità, ma ristretti gruppi dominanti e se non vo– gliono la guerra oggi non è per considerazioni umane ma perchè tali gruppi attualmente non sono interessati alla guerra: la situazione li induce a sfruttare le grandi possibilità di espansione economica. Quan• do tali possibilità venissero a mancare, quando la situazione del mer cazo venisse a strozzare la loro forza espansiva, essi non esiterebbero a precipitare l'umanità nel baratro di fuoco. I gruppi di potere non hanno mai esitato nella scelta fra i propri interessi e la vita dell'u• manità. Abbiamo voluto mettere in rilievo la provvisorietà della coesisten• za perchè sono troppi coloro che esauriscono il loro interesse per le umane sorti nelle vicende diplomatiche, plaudendo alla pace se ilue potenti si stringono la mano dopo avere lungamente esitato sui fatali «bottoni». Ben altre forze devono muoversi e ben altri eventi devono verifi• carsi percM la pace sia garantita fra gli uomini. Al fine che tali forze possano risvegliarsi ci auguriamo che le contraddizioni della coesiste~ za ritardino qualche decennio ad esplodere. Abbiamo bisogno di qual– che decennio di respiro, di uscire per un certo periodo dal clima di guerra. Il clima di guerra non è limitato al periodo bellico, ma si protrae -(inchè i problemi di guerra continuano a dominare sulla società. La prima guerra mondiale - che ha brutalmente troncato una situazione ed una coscienza rivoluzionaria - è durata quattro anni, ma il mondo ha continuato a rimanere nel clima di guerra ch'è andato sempre più arroventandosi con il trionfo dei regimi fascista e nazista. L'ultima guerra è durata sei anni, ma solo da qualche anno è cessato il clima di guerra, solo da qualche anno i problemi di guerra han diminuito la loro morsa sulla società. Quarant'anni d'incubo universale in cui i problemi umani di li• bertà e del socialismo sono stati cancellati o resi irriconoscibili. Per• chè il clima di guerra si può riassumere nella negazione dei veri pro– blemi della società umana; colui che in clima di guerra pone un'istanza umana o sociale, pone se stesso fuori del suo tempo. Tali istan7,e 67

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