Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963
il rifiuto degli anarchici di partecipare a appunto nel portare avanti agli estremi qualsiasi livello alle responsabilità di di- questa contratldhione, vivente testimo– rezione e difesa del movimento rivoluzio- uia,n.a di 1m insoluto conflitto tra i mez• nario all'interno degli organismi di gover- zi e i {itii •· A nostro avviso, non c'è vera no ..., ci permettiamo di fare una considc- e propria contraddizione tra l'essere « )i. razione: E' possibile difendere il movi- bertari •, cioè seguaci del metodo della li– mento rivoluzionario all'interno degli or- bcnà, rispettosi del •dissenso•, diffiden– ganismi di governo? Possono i governi ti del Potere, ccc., ccc., e l'essere « rivolu– difcnderc la rivoluzione scnz.a menomare zionari •• cioè seguaci di quel metodo di se stessi? La storia e l'esperienza ci insc- trasformazione e di rinnovamento radica– gnano che la rfroluzione vera, quella le, anche violento, che tenta di abbattere sociale, ha visto e trovato nei governi la inveterati sistemi di •conservazione,. e di remora al proprio sviluppo integrale, ha «consolidamento di privilegi di «sfrulla– visto e trovato nelle Costituenti l'inizio mento•, di « ingiustizie• e «coercizioni•, della propria involuzione e trasformazio- secondo un principio di giustizia reso già ne, ha visto e trovato nello Stato il nemi- legi1timo nella coscienza degli uomini e co da abbattere. Se per difesa del movi- delle pol)Olazioni, che riconoscono illegit• mento rivoluzionario s'intende la parteci- timo ed arbitrario il cosiddetto eqailibrio pazione al governo della borghesia, secon- giuridico, in verità sempre in «squilibrio». do un principio socialdemocratico, l'illu- Certo essere rispettosi del dissenso non sione, a nostro avviso, è evidente per il significa essere rispettosi delJa libertà del raggiungimento del fine. Gli anarchici, i padrone di affamare e sfruttare o rispet– veri interpreti del socialismo, come si ve- tosi della libertà del boia di uccidere. Na– de non hanno la minima «voglia» di «SO· scc qui la legittimità della lotta sociale cialdemocrathzarsi • Settant'anni di storia · rivoluzionaria che rientra in un possibile del socialismo parlamentare, più o meno sociald emocratizz:i.to , confermano quclb illusione, soprattutto, oggi, che il socia– lismo se ne va a braccetto con i cattoli– ci, cioè con gli amici dei card.inali, che, non occorre dirlo, non hanno, fmora, ri– nunciato a dirigere la vita Politica e nel nostro paese ed altrove. Un'nltr.t «contraddizione,. scorge il Masini negli anarchici che sono rivoltt• z.ionari e al temQO stesso restano liber– tari; contraddizione - ii affretta a dire - che « non è soltanto negli anarchici, ma nello stesso processo storico•· « Il merito degli anarchici - conclude - sta e positivo storico e supera la « contraddi– zione•· In un «possibile storico• gli anar– chici a,•ranno qualcosa di nuova da dare, qualcosa che non si esaurisce certo in una protesta vana se a mano a mano i lavoratori e i pol)Oli si convinceranno del– l'iml)Ossibile illusione cui sopra accenna- Il J\fasini, al quale non sfugge l'impor– tanza di questo problema, anche in que– sto scritto, ha detto delle cose interessan– ti che meritano tutta la nos1ra attenzio– ne. S. STIRNIC 63
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