Volontà - anno XVI - n.1 - gennaio 1963

Libera discussione L'ANARCHISMO È ACLASSISTA? Il nome • anarchia :o è già sinonimo di aclassismo anzi di anticlassismo. Classismo è disuguaglianza, disugua. glianza è ingiustizia. Perciò la società .anarchica non potrà essere altro che aclassista. Ma possiamo noi dire che l'anarchi– smo, come filosofia e concezione di vi– ta e metodo di lotta, sia aclassista? Penso che non si possa affermare .questo concetto come un assioma: (mi riferisco all'intervento di Villella . Vo– lontà N. 11) per me l'anarchismo può e deve essere, in certi momenti, clas– sista. Perchè, quando e come dobbiamo .credere nella lotta di classe? Anzitutto vorrei aprire una parentesi. Il solo fatto di distinguere l'umanità in due categorie: sfruttati e sfruttatori, il riconoscerne l'esistenza, il prendere nettamente posizione contro gli sfrut• tatori dell'uomo, contiene già una im– plicita dichiarazione di classismo. Partecipare, lottare, cooperare a flan. -co e a favore degli sfruttati è già lotta economica, morale e politica, è già lot– ta di classe. Serve forse ricordare ciò che scrive– va Kropotkin? Noi manteniamo che per giungere un _giorno alla soppressione dello sfruttamen– to capitalistico, dobbiamo fin d'ora diri- .30 gere i nostri sforzi verso questa abolizio– ne. Fin"d'ora dobbiamo mirare a trasferi• re direttamente tutto ciò clte serve alla produzione dalle mani del Capitale perso– nale in quelle della comunanza dei pro– duttori. (La scienza moderna e l'anarchia Pag. 118) Kropotkin concepiva la lotta di clas. se come demolizione violenta del capi– talismo. Ne faceva W1a colonna dell'a– zione libertaria. A differenza dei marxisti che vedeva– no nella lotta di classe il mezzo più si– curo per diffondere la « coscienza di classe • cioè per addestrare i lavoraÌer ri alJa lotta tra Capitale e Lavoro, Kro– potkin le riconosceva tutta la grande importanz.a e la sua indispensabilità per abbattere immediatamente li capi– talismo. U era solo preparazione ideo– logica, qui è preparazione rivoluziona– rla. Questo era anche il pensiero di un nostro grande e valente compagno: Luigi Fabbri. Noi lottiamo contro la borghesia ed il padronato, e siamo rivoluzionari in quan– to tendiamo a rovesciarere certe istituzio– ni su cui si fonda la disuguaglianza di classe. Crediamo perciò, da buoni sociali– sti fare la vera lotta di classe, non mesco– landoci alla borghesia., ma combattendola

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