Volontà - anno XV- n.10 - ottobre 1962

lura hntistiann fu .J<1lulolo co11gioia da tulle le forze rivoluzionarie, ,iemocraticl1e e lib~ ,ali ,lei vari paesi; ma la costituzione di 1111 regime diuaroriale, caratterizzato per fo sua s/rultura totolitorio e per la suo politica marxi.sta-lenirii.sto, lw souratto alla rivolu– zione c,1bana gli 11ppoggiche contava nei pri– mi mesi tlel 1959. Ed a mono a mano che gli avvenimenti si 101101vilu.ppoti, sempre più correm/o 111. iole binario, e le noti:ie sono trapelale all'estero, lo polemica tra le varie correnti di opi11io11esi e oggrovotn, fino o co11vertirsi in una lolla che, oltrepos• sondo i limiti dello semplice 1focunione teo– rico, ho dato luogo allo scontro tra i mili– tanti che si montengo110 /ermi s11 posizio11i diverse rispelto al gi1ulizio meritato dal regime dell'Avana. La, fin troppo storica, pole111icasullo ri– voluzione ru$$o e s11ll0devia:ione bolscevica, ebbero ripercussioni gravi nel movimento li– bertario internC1zionale: militanti del nostro movimento, per Jortu.no pochi, adottarono una linf!fl di condotto per l'appoggio incon– dizionoto oi dittatori bolscevicl,i, chiomomlo o preiesto la ,,eceuitù di cli/e11dere a tullo spiano fa rivoluzione, mùwccioto ,lai blOC('o delle potenu capitaliste. Malgr(l(/o i tlubbi ed i vacillamenti, per– fettamente logici in q11ei momenti, il movi– me11to libertario di lulti i poe,i rco,:i cner- 1icomente contro i rleviozionisti od • anarco– bolsce\•icbi », ri11tm:::m1do tutti gli argo– menti opportunisti posti per /or dimentie<1re quella cl1e è la esse11:o dello nostra· idcolo– &ia: la libertà 11mono. Da quell'epoca dotano le varie opere e gli articoli, co11.sidcratiJantlame,uali per la interpreta:ione corre/la ,léfle 11ostre idee, scritti do compa8ni ,li paesi diveni, ,li di/• ferente eui e di discordante scuola libertario, come Emile Armanti, Ale"andro Berlm1m1. Emma Coltlmon. llu.dolf Rocker, Pietro Ar– eino/. A11g11.stin Souchy. Angel Pestaiia. Yi– cente Pùr.. Combina, Errico Mafote,ta, Pie• tro Kropo1kin, ecc. Do qiieste opere, a no$/ro giudi:io, viene deffoita la posi::io11eanarcl1i• ca rispetto o IIIUe le dittature rivoluzio,wrie $iano esse ,le/inite permanenti o transitorie. Una di esse è l'opero di L11igi Fabbri: La cri.si dell'anarchismo, che è lo raccolta di uno serie di orticoli scritti al colore dello polemico frlcolagica suscitalo dugfi avveni~ menti rnssi, e/re inizia con la seguente de– dico: • A Kibalcbinc (Victor Serge), 1111 anarchico che ha dimen1ica10 i 1uoi prin• cipi » e clie pone, con #rit1gente logica, i<, impossibilità di definirsi 011arcl1ico e, nello stesso tempo, appoggiare u.n regime dittatQ• riole, quantu.nqu.e euo ,i proclami trami.– torio. L'altro opero clte si11dicl1iamo cf1Usica nello leueroturo libertario è Dittalura e ri– voluzione, dovu.to onch'euo alla penna ili L11igi Fabbri clie è, secondo noi, la migliore risposta doto ofio scrillo di Lenin Stato e rivoluzione: Opera scritta dal fondatore del bolsccvislllo eoo l'uojco scopo di giustificare le proprie teorie sulla ' ditatlura del 11role– tnria10 ', ' lo Stato proletario\ ' L'opportu– nismo rivoluzionario', ' L., disciplina d'11c, ciaio ', ' Il regime del partito unico ', quali tro.nsitorie mo imperi05e ueee!lllilà, imposte dal JITOCC!SO di trasformazione ri,·oluziooari11 del regime capitalista iu società socialista. Fabbri, prima degli altri, intuì con luci<la cl1iare:za, lo sviluppo degli avvenimenti ru$– ii, profeti:zando meravigliosamente l'i11volu– zione totalitaria ve1111tadopo e c/1e oggi viene esecrata dagli steni com1111i11i, cl,e re,11a110 di farla apparire come il prodotto delle peno11oli.ambizioni di Stalin e del culla dello penom,liti, imposto dallo scompano dit– tatore sovietico. Per meglio fissare la posizione onarcliie<i ,~petto aliti cosi,ldetto rivoluzio11e cubona ed alla dillatura totalitario iMtoiuata in ~u.o 11ome, basterebbe semplicemente opplicare al caso cubano l'analisi critica follo dal Fabbri nei confronti dello rivoluzione rnsso ciel)911. Rilegge11do Dittatura e rivoluzione, non JJOS• 597

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