Volontà - anno XV- n.6 - giugno 1962

.aldilà, asserin - attraverso ad una specie di com•incimento psicologico - che in fondo costa nulla scomm.el• lere per J'esistenza di Dio. Non è ,•ero: costa mollo; poichè si I ratta ,di una scommessa che la religione, in <1uan10 111lc,non ha mai pagalo e non pagherà mai ai suoi fedeli. Per meglio precisare sono diversi secoli che gli uomini scommettono per le religioni, e di fronte alle malinconi– che esperienze della storia essi han– no sempre perduto 1 nel senso che le religioni sono ancora lontane dal di– mostrarsi idonee a risanare l"inter– minabile serie delle tragedie e delle inc1uic1udini umane. Si obicucrà che, nonostante le sue dcboleu:c e talvolta anche i suoi or– rori, la religione è stata cd è una certa salvezza per il genere umano; poichè senza di essa il mondo si sarebbe annientato in una immane barbarie. Forse che si e forse che no. Ma è da credere molto di più che la con– tinuazione della razza umana dipen– da più dalla sua meravigliosa poten– za di recupero, dalle prodigiose for– ze del lavoro - « questo sconosciu- 10 » - che in breve tempo sanno risanare anche le rovine più spaven– tose t:rcatc dagli egoismi e dalle stu· pidità degli stessi uomini, siano do• minatori o siano dominali. Cosi come l'infinita pazienza del misero contadino medioenle ricominciava a tracciare i solchi cHstmlli e sac– chcggiati dalle frequenti ondate bar- bariche; e cosi come ora si è capaci di ricostruire intere unioni distrulte dalla più inconcepibile delle stupi• clità umane. Ed è psicologicamente interessante che la Chiesa abbia !at– ta sua anche la lesta del lavoro, che non molti auni fa cu considerata la festa del demonio ... Senza volerlo di proposito, ha re!o uu allo di giu– stizia: difatti solo un la,•oro giusto e benefico può effettivamente salvare l'anima degli uomini. Una delle due: o Dio non esiste, oppure se una specie di soprannaturale permea e domi– na l'immensità dcli' Universo, è talmente lontano dall 1 essenza e dagli attributi attraverso i quali ci viene illustrato dalle religioni, che naturalmente non può altro che ri– manere inconcepibile cd inafferra– bile per qualsiasi mente e in qual– siasi tempo. Comunque, immensa– mente estraneo da ogni concezione di premio o di pena elerna; concetti che, in ultima analisi, non sono altro che dilatazioni, forse inconscie 1 del nostro comune senso giuridico, mol• to umano e moho relativo. Un vero dio non JlUÒ nè punire nè premiare, ma solo animilare io sè stesso tutte le diversità e tutti gli aspclli dell'esistenza. E sappiamo che una simile filosofia fu pagata col rogo da Giordano Bruno. MAK10 D.u MoLtN 347

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