Volontà - anno XV- n.4 - aprile 1962

deserto lollizznto e di cantiere paramili1are, da invii.ire, irresistibilmente, alla foga. Il pulJrnan parte alle quattro del pomeriggio, è deliziosamente equi– paggiato di ghiacciaia, e attraversa ducceniotl'enta chilometri di deserto in quattro ore: Ja strada, dal fondo J)erCelto, mollemcule ondulata, passa in mezzo a un panorama d'altri 1uoudi, come appaiono nei fo10 romanzi e nei film di fantascienza;_ un panorama fallo di grigio marrone giallo e biancastro, su cui si posano, nelle ultime ore ciel giorno, infinite e con– trastanti, qua levissimc, là n strati densi, tonalità di rosso ardente. A 111ctì1 J)Crcorso divergiamo verso un'altura, sulla quale hanno costruito una s1,ecic di rifugio, con terrazza panoramica su un vastissimo cratere: è <1ualcosa di mezzo fra un bar di lusso d'una cittudina balneare, un posto di ristoro per automobilisti estetizzanti, e una villa moderna, a decorazioni poli– crome d'imitazione egiziana. ì\fa non faccio in lempo ad entrarvi che ni~ scoppia Cuori quasi travolgendomi, una frolla di turisti francesi: tra molte merde e qualche bon Oieu assalgono il J)ullrnan e lo occupano interamente, gettandovi dentro borse, ,·aligic, e anziane squillenti signore, ancora trepide della recente avventura. Pote,•a andnr peggio: dalle dicci del mattino il loro .iulornezzo è là immobile nel mezzo del deserto; tulli, quattro ore sotto il sole, poi trasportati, a piccoli grn1>pi, nell'elegante, fresco rifugio; alla fine anche il bagaglio raccollo e trasferito in <1uesto stesso luogo; ma soltanto ora, sono ormai Je selle, salvati dulia noslrn corriera. Cosi da quattro passeggeri diventiamo <1uaranta, e giungiHrno a Bcr– shcha con quasi un'ora di ritardo. Vago per la bella cittadina, vastissima per i suoi quarantacinquemila abitanti, per due ore, prima di trovare Jo nlbcrgo della gioventù; e <1uando ci arrivo - stanchissimo della mia gior– nata dav,•ero odisscica: rni ero alzato a Gerusalemme alle cinque, 11vcvo giralo un'ora a Tel Aviv e cinque a Eila1h - mi trovo di (rontc, ancOra una volla, l'incredibile gratuita villania del M1bra israeliano. Passato il cancello d'ingresso e lasciata la luce della strada, mi i1umergo in un'oscu• rità frastagliata dai contorni di (1ualche hnracca, ·in cui non vedo alcuno. Qunndo finalmente scopro una donna anziana, che trnffica con delle coperte e le chiedo come si faccia per aver uu posto da dormire, mi risponde sgarbata, seccata, che lei 1< non è piÌI di turno e quindi non sa nulla di nulla >1. Naturalmente mi arrangio, trovo )'ufficio, e dentro un italiano, il quale mi (a un mucchio di feste, mi assegna il miglior lclto disponibile, in una baracca a due, e ne a1>profit1a per raccontarmi In sua triste storia. Volontario nell'esercito britannico con forma decennale, ferito a Suez 1: salvato dagli isrneliani, ha ottenuto questo incarico di economo dell'al– bergo della gioventÌI di Bcrsheba in premio del suo attaccamento alla causa degli azionisti del canale. 1< Mi sono anche sposato, in questo brullo paese, con una francese, ma non ,,edo l'ora di tornare in Italia; j miei parcnli stanno vicino a Modena, hanno della terra e ci vivremmo benissimo anche noi, se riuscissimo a mellcr insieme i soldi per tornare. Qui si guadagna poco, la vita è carissima e nemmeno i regali si possono a\'cre gratis: per 221

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