Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962

dei combauenti e linee spartitraffico fatte di ostacoli anticarro; nella stessa zona passiamo sotto un muro lungo e liscio che par chiudere una fortezza medioe,•ale, ed è « una 1>rigioue per le religiose cattoliche; dic cosa accada lì dentro nessuno è mai riuscito a saperlo e forse nessuno lo saprà mai )), 1ui dice la mia guida, come se parlasse di un altro mondo. In occasione della visita del presidente del Madagascar, che ha luogo in questi giorni, le vie centrali sono pavesate di stendardi e mani(esti inneggianti all'amicizia isrnelo-malgascia, che a me fanno soltanto rnbbia: capisco benissimo che ciò rientra nella politica attuale, tendente a intrec– ciare ottimi rapporti d'affari con i paesi africani, a vendere loro il proprio potenziale di conoscenze tecniche, a trovare nuovi mercati, e meno diffi– cili, ai prodotti israeliani. Ma questa parata delle dichiarazioni slra<lali d'amicizia e fratellanza mi ricorda s1rnventosamcnte lo stile poiitico in voga negli ultimi anni del ventennio, quando il popolo italiano era diven– tato, ohbligaloriamcnte, amicissimo e fratello con quello giapponese, mai visto e loutano dieciniila c11ilomctri; mentre con i francesi, cugini, ,,icini. e allora simpatici, dovevamo litigare e far la guerra. E 1>erlsradc la fae,. ccuda, .finchè resterà al potere questo governo, semhra. 1>iuuosto lunga: poichè Ben Curio,,, quando parla di pace coglì arabi, si riCcrisce sempre nel almeno una generazione a venire: 22 L'ultima delizia cli Gcrusalenune, il Mea S1,carim - il <1Lrnnierc dove abitano cin<1uc sci mila estremisti clcll'ortodossia israelita, su 1ma popolazione di 168.000 abitanti dell'intera città ebraica - me lu godo nel pomeriggio, due ore prima che finisca il riposo sabbatico. Quando chiedo al mio ospite di accompagnarmici, egli non si rifiuta, ma nel suo consenso è sottintesa, chiarissima, una certa dose di disapprovazione: come d'una curiosità che non valga la pena d'esser sodclisfotta, per una cosa che sarebbe meglio non esistesse, di cui <Juasi ci si \'crgogna. Allraversarc <1uesto gheuo - nato ottant'anni la e ancora vivo in una citt,1 tutta ebraica - è come tuffarsi in 'un miscuglio di costumi d'Europa orientale, di zelo religioso e di sporcizia (due aspetti ovunque uniti), di mrnrchia ridotta ad arbitrio tribale, maniaca e dissennata. Mca Shcarim significa « cento porte >> che ancora oggi pare possano facilmente chiudersi, in caso di pericolo e trasformare il quartiere in quella vecchia for1czza, cli cui conserva, in molti punti, l'aspetto e i modi. Per arrivarci passiamo la cintura di guardia che nelle ore sabbatiche il governo pone nelle vie d'accesso al quartiere, perchè nessuna macchina possa penetrarvi; il mio ospite cessa di fomare e consiglia anche a me di co1>rirmi il capo: è sempre meglio, per la nostra tranquillitll e sicu– rezza; altrimenti potrebbe capitarci di essere presi a sassate, o peggio. Però casi d'intolleranza e di fanatismo religioso capitano in Israele anche molto lontano da Gerusalemme: m'è stato rilcrito d'una piscina, dove i bagnanLi furono presi a sassate, perchè misti (non ho capito se uomini e donne, o ~brci e non); e un compagno arabo di Alonci Abba ci raccon1ò 160

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