Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962

dal sole; osservate quel punto violaceo, questa parete giallaslra ... >>. I ter• mini scientifici con cui definisce alla perfozione l'oggcllo del suo amore, agli altri dicono poco o nulla; ma cerio sembra d'esser tutti a casa sua, e che egli ne descriva l'arredamento con estrema proprieti1: stile cd epoca dei mobili: ragione delle luci; 1>reziosità e provenienza dei tendaggi. E l'impressione è vera, poiché a un certo punto ci confida che gli piace moltissimo andarsene con In sua jeep a f>étssnre lo week-end in qualche punto del deserto che egli 1>redilige, oppure a zonzo per i valloncelli che ancora ignora; a godersi tranquillamente, senza im1>egui di lavoro, la Terra e la pace. Shalom a lui, come si può non invidiarlo? Ha una bella casa sul Carmelo, moderna e confortevole, e tutti gli agi culturali della vila citta– dina a portata di mano; ma quando vuole, in tre ore di macchina, se ne viene nel deserto a coccolarselo. E poiché di gente simile ce n'è al!ra in Israele, non è davvero improbabile che tra un paio di decenni gli ebrei avranno insegnato al mondo, arabi compresi - con i quali vivranno in pace, essendo nolo che la cnrogncria reciproca tra i gru1>pi umani è tran– scunlc, non immutabile ccl eterna come Cra gli altri animali - come sia bello vivere in <1uesli luoghi: con le case, le fobbrichc, e il sistema di acciua Credda centralizzato, 1>er le abitazioni 1>luri(amiliari. Altrimenti gli altri dodici milioni cli correligionari, gli ebrei dove li melteranno? Del resto non ci sono slati già per <ruarant'anni cli fila, lrentatrè secoli Ca? Verso le due sostiamo un paio d'ore all'o1ubra di un'alta parete roc– ciosa, sul letto arido e pulito di uu torrente, a far colazione; è il geologo che ne dirige l'allcs1imcuto; la ragazza tedesca funge da massaia; g]i altri raccolgono rami secchi per il f:uoco, pie1re eia 1avolo e eia sedile, barattoli vuoti dell'esercito per Carci dentro il caffè. La scoria d'acqua è abbondante, il geologo ha portato gli spiedi e ci prepara una carne tene– rissima, con Jardelli ed erbe profomate, alla beduina. Forse <1ucst'ombra è oltre i trenta gradi, ma poiché Cuori souo· quaranta - quarantadue, la uoslra casa è invidiabile, meravigliosa, Cresca, confortevole; e non è vero che nel deserto non si può vivere, come c'è scritto sui libri; quella è cultura libresca; la vita è un'altra cosa. 1 j Il giorno seguente, è domenica, tutti lavorano; quindi vado da Haifa .lf a Tcl Aviv, e dintorni, con mcizi pubblici, Lranquillamente, sicura– mente. Ho percorso a piedi, nei due sensi, la lunga arteria che unisce Tcl Aviv a Giaffa, e ho visto da vicino la miseria e la sporcizia di una città 1uua ebraica; che differiscono da quelle tradizionali, compatte dei villaggi arabi, come un povero paese clcll'l1alia meridionale è diverso da un quartiere periferico di una città del Norditalia, recentemente popolato da immigrati del sud. Quando si arriva a Giaffa o meglio a quel che rimane clella bella cittadina araba, raggomitolala intorno a un piccolo promontorio, e dall'alto di esso si vede la lucente 1mrezza del mare - si respira, dopo 137

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