Volontà - anno XV- n.3 - marzo 1962

3 • Segue dal n, 2 Note da un soggiorno in Israele Sceodeodo veno il Mar Morto A L R I T o R No raggiungemmo Bersheba per un altro percorso, vagando io mezzo al Grande e al Piccolo Cratere, in un paesaggio stupendo per Ja straordinaria giustapposizio~e degli elemenli. La strada su cui corriamo è as(altata, nuovissima, perfetta; probabilmente deserta soltanto perché siamo di sabato. Ai lati, il deserto è un accavallarsi di sorprese e di colori: dirupi, conche, burroni, frane, terrazze, altopiani; torrenti inesistenti d'ago• slo, ma vivi per il solco di profonde pareti verticali che hanno intaglialo nelle rocce e per le segnalazioni disposte in (Jualche tratto della strada, che essi sommergono con la , 1 iolcnza delle acque durante il breve periodo deJle piogge; in fondo a un vallone un solo albero, accanto a tre cespugli riarsi; su un .pendio un recinto, un capannone, uua cava, un gruppo di macchine, un ele,,atore; con dl\•ieto d'ingresso ai non addetti ai lavori. Uno degli ebrei che ci accompagna, pedologo o geologo di profcs• sione, legge la faccia del deserto con lo slel!sO piacere con cui il giovane innamoralo guarda la sua donna: ((Questa è sabbia ri1>ortata dal vento; quella lavina è d'erosione aerea; invece questa roccia è staia tagliata dalle acque; persino il colore fa capire subito di che si tratta: questo nero è lava, una volta coperta di terriccio fertilissimo, oggi lucidata dal vento e 136

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