Volontà - anno XV- n.1 - gennaio 1962

LETTERE DE I LETTORI Un " kibutz,, in Francia P. Simon, prendendo lo spunto dalla rc– ccute creazione della comunità agricola « Par• dailhan » ( nella regione dcll'Hcrault, in Francia), così scriveva: « Biwgna tener con• lo di queste esperienze come di quelle del passato ... l'essenziale è di battere il chiodo e di dire ai nostri amici che esistono vie per sottrarsi a questa "disperazione di vivere", il cui solo elemento consolatore è per molti la ricerca del comfort domestico e... dell'au– tomobile. Non abbatteremo mai questo regi– me pericoloso facendo il suo gioco, crean– lloci senza tregua nuovi bisogni che sono i1 miglior modo per tenerci legati al carro dei nostri padroni ». 1 Leggendo queslc riflessioni, ho pensato, per una logica associazione d'idee, alle conclusio– ni con le quali Pastorello, nel suo Uomo Egoista, espone il suo particolare modo (li ,·ivcrc - da lui praticamente adottato - e che consiste « anzitutt.o in un atteggiamcn– lo drastico di fronte al problema economico per non essere sopraffatto da questo; riduzio– ne al minimo dei bisogni inutili che si sod– disfano solo a patto di trasformare il lavoro in denaro, ribellione in atto contro quanti accettano ,li costituirsi una personalità a mezzo di forme le pili complicate ... regime alimentare di stretta sobrietà ... esclusione to– tale di bevande alcooliche ». Sempre nella stessa linea di idee si pone il compagno Laumière, 2 alludendo anch'esso al tentativo di « Pardailhan », focendo queste riflessioni: <1 E' forse da questi nuclei spe– rimentali che sortiranno le regole di vita delle società future, dove un modo d'esisten– za vicino alla natura potrà conciliarsi con lo sviluppo industriale». 1 P. Simon, « De la coupe aux lèvres » in Défense de l'Homme, marzo 1961. 2 « Passons la rnonnaie » in Liberté, mar– zo 1961. Ed a conCerma di queslc idee c'è uno scritlo recente della rivisla A1wrchy 3 dal r1uale stralcio il seguente passaggio: 11 Abbiamo bisogno urgente di trovare al• tri di,•ersi modi lii vivere che liberino l'in– tlìviduo invece cli imprigionarlo. E,1 abbia– mo bisogno di anarchici che esperimentino nuovi modi di vivere, che tentino nuove af– formazioni dei valori individuali, una mag• giore dignità, cd una più larga soddisfa. zione della vita quotidiana». In queste quattro citazioni trovo una slcs• Ba idea che esprime uo punto di vista anar– chico poco djseusso sulla nostra stampa. Le ho qui riprodolle per invogliare i compal!,ni ad aprire un dialogo in proposito. Vienne, novembre 1961. A. C. La comunità di Pardail/,a,i, cui allude il r,oslro corrispondente, è $Orla nel 1960 per opera di 20 famiglie parigine che compera• rono il villaggio abbandonato di Pardailhan, mettendo i11 comune tutti i loro beni, e orga– niz:a,idosi sul tipo dei Kibut: israeliani ( le 89 f)Cr$OIICche formano la conurnità non sono ebree, ma u11 ingegnere, dopo un $Og– giorno in Israele, si convertì al giudai$mO e l'idea del Kibut: è $110). l..a vita è regolatCI come <ptelfa dei Kibutz palestinesi: tutto il patrimo11io appartiene alla collettività; ncs– su11 membro della collettività ha f/ualchc cosa di proprio individualmente; la collet• tivitù provvede ai bi.tog11i di ognuno; il lavoro è organi::oto in modo collettivo e ognuno lavora per tutti; le decisioni im-• ,,ortanti sono S-Ottomesse all'approva:ione dei membri della comunità. In poco tempo. lavora11dodurdmente, sono riluciti a fare dei miracoli, a rendere produttivo 1111a terra a– rida, ed ora stanno creando atelicrs per la confe:ione di grembiuli e di vestiti da 3 « li senso delJ'aoarchismo ai nostri gior• ni » in Anarchy, 11. 3, Londra, mag~io 1961. riprodQttO in Volontà, n. 7, luglio 1961. 57

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