Volontà - anno XIV- n.12 - dicembre 1961

dovut.o essere il pri,no passo concreto verso il comunismo, ma come pot.evll andare verso il comunismo dopo avere tolto al popolo ogni iniziutivu e re– sponsabilità con la conseguente creazione di una nuova classe dirigente? La svolta di Krusciov non è staia un ravvedi.mento socialist.a o unll critica agli errori del socialismo, bensì un riconoscimento della nuova realtà borghese che il vecchio dittatore si ostinava a negare pur avendola creola. /11/otti il nuovo corso politico è proprio caratlerizzat.o dall'ouuazione dell.e richieste dei nuovi gruppi. In politica iritenw cessione delle macchirie ai colcos e decentramento regionale han sancito l'autonomia dei dirigenti agri– coli e delle aziende industrinli, le due nuove elites economiche più. potenti, mentre in politica estera la coesistenza realizza appunto la richiesta aper– tura economica e l'inserimento dell'economia sovietica nel mercato mon– diale. Anche sul piano ideologico si sono spal.ancate le pori.e alla nuova realtà borghese dichiarando decaduta la dittatura del proletariato e quali– ficando il potere come rappresentanza ,Li tutte Je classi esistenti nel popolo. Queste classi se esistono, esistono sul proletariato ed assolvono nella società una funzione pre,ninente e di privilegio. Ma se si riconosce la reultà della divisione di classe 110ntarderà a riaffacciarsi fo lotta di classe, ed è in questa prospettiva che noi seguiremo lo sviluppo futuro della società russa. Gli errori di Stalin che si sono denunciati sono stati compiuti contro le, nuova società. di classe; gli errori contro il socialismo bisog,w ricercarli molto più. indietro, alle stesse origini della rivolu.zione, quando si volle imporre un potere sul popolo vittorioso, quando si trasformò il potere so– ciale dei soviet in potere politico di partito, quando si volle mortificare sotto l'orgonizzazione statale l'iniziativa sociale dei cont.adini e degli operni che stavano già creando il comuniwio senza falsi passaggi e false evoluzioni. Per trovure gli errori contro il socialismo bisogna riandare alla repressione del movimet1to ucraino maknovista, allo repressione di Kronstad, alle per– secuzioni dei militanti rivoluzionari fino alla dispersione dell'opposizione operaia manifestatasi nel seno stesso del partito comunista. Lasciando i governanl,i alle loro diatribe, è_ urgente per la coscienza proleraria compiere seriamente questa ricercll dei delitti e degli errori con– tro il socialismo, non soltanto per una ragione sloricu ma sopratlutto per una ragione di aJ.tualitcì. Si tratta di ridare il senso rigeneratore e liber• tario alle idee del socialismo e all'azione popolare che ad esso aspira. Il socialismo non è cambiamento di potere ma distruzione del potere dell'uomo sull'uomo; non è il passaggio dellu proprietà allo Stato, ma la proprietà sociale e cornunitaria della ricchezza e della produzione. Il socia– lis,no non è uuniento di produzione o industrializzazione: può essere anche queste cose, purchè provengano da una nuova convivenza sociale. Il socia– lisnw è appunto una nuova convivenza sociale, un nuovo rnodo di essere che può realizzarsi souo tutt.e le latitudini economiche e geografiche; può essere realizzata in una società agricola o in una società industriale, può essere realizzata in un solo paese, in una sola città, in una sola nozione e in tutto il mondo. Bakunin asseriva che la rivoluzione può essere conta- 675

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