Volontà - anno XIV- n.12 - dicembre 1961

tuiscouo il motore, per non dire l'anima, del movimento sindacalista liber– tario spagnolo. Per poco che si analizzino i partiti e i loro uomini rappresentativi, si giunge alla conclusione che il motivo anlipoli1ico, antielcttorale ed antiri– formisla, dcli.i C.N.T. non è slato necessario inventarlo. Pertanto, senza peccare di presunzione, possiamo affermare che senza <1uesto motivo, così vi\'O e pl'escnte in tutti i tempi, il movimento sindaca– lista libel'lario spagnolo non avrebbe raggiunta la vetta popolare che Lutti conosciamo. Seni.a di esso l'anarchismo spagnolo sarebbe slato ridotto ad una corrente ideologica di élites più o meno vaste e senza jnfluenza tra le grandi masse dej lavoratori industriali e tra i contadini e, <1uindi, senza funzione delerminante negli avvenimenti politici, sociali e rivoluzionari del Paese. Potrà essere oggetto di discussione, nei con[ronti del sindacalismo li– be1·t11rio spagnolo, la mancanza di una verlebrazionc perfetla, l'assenza cli mentì direttive, la mancanza di una agilitù mentale per dosare convenien– temente i1uella pletora cli energie troppo 1nopcnsa verso gli atti di csube~ ranza temeraria, molte volte ciechi, la sua incapacilà a controJJare gli eventi. Il suo potenziale dì vitalità gli ha permesso di superare, con il mi– nimo di conseguenze, le repre.,sioni subite per difetto di qualità necessarie. Considerando tanti di(etti non si può disconoscere il lavoro fatto per svegliare grandi masse di 1nodullori dal sonno dell'indifferenza e dell'ab– brutimento della vita volgare, soprattullo dai bassifondi del mondo poJi- tico. 11 movimento sindacalista libertario spagnolo ha fallo sorgere, quasi dalla massa informe della routine quotidiana, una nuova classe, sollevan– dola dagli antri del vizio, liberandola da!Pappestantc superstizione religiosa e dalla demagogia Jlolitica. Questa evoluzione morale e intellettuale dei lavoratori spagnoli è opera <li sè stessi. Non la debbono alle élites intellettuali che conquistarono la propria e,•oluzione dalla cattedra di lettere. Si può dire di queste élites iuteJlettuaJi dò che disse Ossorio y Gallardo dei riformatori politici spa– gnoli (Canovas, Maura, Rornanones, Dato, Canalejas, ecc.): << che si mos– sero sempre ncH'ambjto dei prohlemj politici ed a mala pena si azzarda– rono a presentire quelli sociali ». li grande movimento pedagogico di Ferrer Guardia, inseparabile dallo spidlo crealore sindacalisla-1ihertario, fu criticato grossolanamente da quel1o 1;hc Eu ritenuto il faro de1Pjntellettua1ismo spagnolo: Miguel de Unamuno~ critica che fu, a volle, ingiuriosa e mordace. Altri elementi politici sfrutta– rono il martirio di Ferrer per fini opportunisti. Però la bella e feconda tradizione del sindacalismo libertario spagnolo, fu interrotta bruscamente nel settembre 1936, precisamente nel momento più interessante del suo laborioso processo; proprjo nel momento che il frutto degli eventi poteva ritenersi maturo. Bastò lo scontro con una nuova realtà molto discutibile, dall'aspetto tragico, perchè più caratteristica ed 684

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