Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

libero, come diceva Bertra11do Sp(1ve11ta ( c/ie poi non era un com1mista), cli cui i clericali vorrebbero 11utrire la sempre ri,rnovw,tesi civiltà. Che bisogno e' è ad ogni mutare di stllgione, nwtare di filosofia, quando e' è la nostrn filosofia perenne, mi obiettava ww volta un cattolico? Quest.a cellula invece/ii.ala del cauol.icesimo produce sem.pre nuovi pic– coli mostri; l'u.om.odel nostro tempo pi,ì sig11ificativo nel cam,f}Odi questa cultura invecchiata e i,wcidita può essere swto fino ad alcuni ,rnni fa, per esempio, l'onorevole Guido Gonelfo, il quale /11. tale lJ1wsi fogemw,nente, con pie,ia innocenza, percl1è la tradizione del pensiero deUa Controriforma era filtrato nel su.o sangue, e perciò egli non poteva distinguere 1'.lnuovo dall'antico. Ma oggi f}er Conella possimno essere tutti indifferenti. pere/tè i suoi colleghi lo hanno seppellito ( lasciale che i morti seppelliscano i loro ,norli), sono nati dei super,Gonella clie violano ogni libertà spiritm,le e nella scuola e nel cinema e in tutte le 11w11ifesl-ll:.io11i di carattere per così dire intellettuale e artistico. Basta seguire attentamente la televisione, per vedere quali orrori lw proclot.to quest.a falsa cultura clericale, e quoli presunzioni ha generato in questo o quel teleparlante, o in alcuni let.teratelli del terzo prograuww. JJ,111110 mm sola virt.rì cast.oro, quella cli procurare il sonno; /Jerciò io rnccomamlo a tutti di attendere alfo televisione, dopo ,ma giornata di lavoro, per conciliarsi la pace notturna assistendo " lJuella sfilata di sce• m.enze, che, fat.ta eccezione per ,1ualche film del vecchio repertorio e di Qualche opera 11wsicale, tedio il teleascol/.at.ore forse nella speran:.a di incretinirlo. Ma se ovessero questo progeUo ,li incretinirci sarebbero già abbastanza intelligenti, saref,bero dei machitlvellici: invece no, essi. nutrono e coltivano lJttel cretinismo, persuasi di /ore cose belle e diverUmti. lo conosco un t.elespeltat.ore, molto assiduo, che si rallegra tutte le volte che ci sono degli spetu,coli assolutamente scemi, perchè lJuel t.elespetta• tare, alacre di laboriosità per tut.ta .la giornata, assistendo olla televisione t.rova a poco a poco il suo conveniente so1111ifero.Egli lw accant.o a sè ww t-elespeUc,t.rice,meno resistente, perchè questa si addormenta, secluu, stante, in faccia llflo schermo televisivo, m.ent.re fino alle ventitre resiste il telespettatore, per il suo caraUere sem.pre critico e inclement.e, fino " quando anche lui si sente malUro per l'assare dalle braccia della musa dell'ignora,iza saccente in quelle delln musa del sopore naturale. l rieniici delfo cultura sono /rn tulti codesti promot.ori dell'ipnosi, o cinematografica, o t.elefilmica, o r<1dioparlante, o giomalist.i.ca , o libraria. A loro sùmo rese le nostre grazie, anzi, per dirla nel linguaggio caro n Ferdinando Ranalli, piiì conso,wnt.e alla vii.li mentale di codesti parnssiti del passato, riferimno a loro quelle grazie che per noi si possono maggiori. Ma fra questi nemici della cult.ura vanno annotati llnche i novissimi crociani, che, figlioli cli famiglie be11est.m1ti,rivrenclono vecchie tesi ero• ciane e le deforma,w a loro vmitriggio. Sono costoro i clericali del crocia– nesi.mo , o i crocelat.ri , come u,w volta li chiamai, ai <Jtwli non im.porto proprio nulla del Croce e delle sue geniali e laboriose fatiche. ma i,nport.a soltcmto un lJUalche aforisma 11elpensiero ciel gra11depensai.ore e letternto 664

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