Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

<logn1a, dall'arbitrio e dall'opprcssio. ne spirituale. L'e<[uilibrio nevrotico di <1uesta nostra umanità da secoli eterodirclla è dunque rollo: i gio– vani continuano ad essere bloccati nelle loro espressioni sessuali pre e J)OSt•puberali, coercili da un'educa– zione ca11edra1tica ed arbitraria, sen– za che più sussistano ( o mentre van– no crollando) i pilastri emo,;ionali su cui s'era sempre fondata la re1ues• sione: strullura (amiliare J)atriarca• le e (ede in una divini1ì1 onnipresen– te, onnisccntc, onnipotente, dispen– satrice di 1>remi e castighi. Beninteso, solo lo s1>irito profon– damente mala10, reazionario ed an– tistorico dei clericali può prospetta– re come soluzione una restaurazione della famiglia autoritaria e della (e. de tolalitaria dei secoli anda1i. Fa• miglia patriarcale e universale cle• ricalizzazione delle coscien,;e sono state ner secoli le nalurali alleate dell'oppressione dell'uomo sull'uo– mo, in quanto lucine di rassegnazio– ne a tale oppressione ed è logico che si siano disgregate e sraldate con la disgregazione delle condizioni eco– nomiche e cuhurali che le avevano prodotte. Se dunt1ue la diagnosi cle– ricale dello « smarrimento della gio– vcntll moderna » può essere in cer– io modo condivisa, la terapia sugge• rita deve essere ben diversa. (Del re• sto, anche in Occidente, dove k pub• bliche autoritì1, le chiese e la parte schiaeciante delle organizzazioni so• ciali feniano cli applicare le formule rea,;ionarie di restaurazione familia– re e religiosa, i risultati sono meno che nulli). Jn particolare, noi riteniamo che se il socialismo vuole sal\'8re la gio– ,•entl1 conlcmporanea dall'empa5$e di apalia, insoddisfazioue ed asocia– lità in cui è venuta a tro,•arsi e di cui la delin((uenza non è che la ma– nifostazionc più estrema, esso non debba, come ha fatto nei 1>aesi CO• munisli, com1>icre un passo avanti e due indietro: demolire il mistici– smo religioso e lo spirito (amiliare tradizionale u1a conservare. anzi ina– sprire, la repressione sessuale e l'au– loritarismo educativo e politico che ,lel vecchio ordine sociale erano stru– mcnli essenziali, cd a loro modo fun– zionnlissimi, di perpetuazione. L'educazione dogmatica e la re– pressione sessuale, in(atti, possono assicurare l'obbedienza passiva e la disponibilità di cariche aggressive clic sono assni utili ai regimi autori– lari, ma solo la libertà e Cclicità a– morosa. solo l'educazione alla re– •ponsal;ilità ed all'autoregolazione possono alimentare quello spirilo di rrutellanza spontanea, di socialità e di intelligente collaborazione che è indispensabile all'esistenza d'una so• cietà autenticamente socialista. Purtroppo ben pochi indizi è dato scorgere nella realtà sociale e poli– lica dei paesi comunisti d'una presa di coscienza di questa fondamentale <·onlraddizione tra le classiche mete marxiste cli armonia sociale ed auto• regolazione individuale, da una par– te, e la repressione sessuale e l'edu– cazione auloritaria dall'ahra. Per comprendere quanto lontani siano i comunisli dal modificare il pro1>rio nefasto autoritarismo educa• 1i,,o, buia dare un'occhiata ad al– cune delle Norme di comporl"niento dello 5coforo approvate dal Consiglio dei Ministri dell'URSS e riportate nel libro « The Free Child )> del grande l)ioniere inglese dell'educa– zione libertaria, A. S. leill, che da 625

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