Volontà - anno XIV- n.11 - novembre 1961

toritarie e conservatrici di 1ipo fa. scista). Mi sembra che l'acuta anaJisi 1>si– co-culturale di Reich potrebbe essere utilizzata, con qualche adattamento, 1>cr lo studio della delinquenza mi. norile. Come s'è vis10, quesla ulti– ma caratterizza 1>revalentcmente gli adolescenti maschi del 1>roletariato urbano e rurale proprio come il fa. scismo caratterizza prevalentemente gli adoJ~ceuli maschi della piccola e media borghesia. Ebbene, credo sia lecito concludere che c'è una stretta correlazione tra i due Cenomeni: ra– scismo piccolo-borghese e teppismo proletario sono probabilmente le due facce di una stessa medaglia: la reazione deviata e sadico-aggressiva dei gionnissimi e dei giovani delle due classi alla repressione e frustra– zione dei loro istinti sessuali. Nella borghesia, data la <1uantità e qualitì1 d'istruzione della gioventù, la rea– zione emozionale trova modo di ar• licolarsi in un'ideologia politica di sopraffazione e di prestigio, mentre nel proletariato essa affiora in forma meno travestila, pii1 elementare ed immediata, come pura e semplice aggressiviti1 individuale e di gruppo a carattere delinquenziale. Ma il de– nominatore comune mi sembra emer– gere chiaramente negli atteggiamen• ti {(virilistici », << esibizionistici » e (< gallistici » che caratterizzano tan• to il teppismo proletario quanlo i] fascismo borghese e denunciano in entrambi unn profonda insicurezza cd insoddisfazione sessuale. Altri in– dizi corroboranti sono l'identico ca• ratiere gregaristico-aggressivo che in– forma tanto i] teppismo proletario <1uanto il fascismo piccolo-borghese: gregnrizzazione all'interno del grup– po, con 1Mssi,•aobbedienza a un ca- 624 po e proiezione dell'aggressività al– l'esterno sono infatti, come s'è det– to, prodotti tipici della repressione sessuale su molti soggetti maschi. Si può anzi ipotizzare che questa rea– zione sia tanto più accentuata quan– to 1>illrobusta è la vigoria fisica e la .sensuali1à del.l'individuo: da una indagine antropometrica su 500 mi– nori deli11<1uenti è risultàta un'accen• Inazione nettissima dei caratteri so• malici indicativi dell'una e dell'al– tra. Ma, obietterà a questo punto qual– cuno, se la repressione sessuale e l'educazione autoritaria sono davve– ro cause primarie della delin(1uenza minorile, come mai esse sono cli,•e– nutc opera1i, 1 e solo negli uhimi de– cenni? In defìni1i, 1 a, si tratta di fat– tori c1ici e culturali che hanno ca– ratterizzato, cd anche più drastica– mente, la civiltà cristiana dai suoi albori. È vero. La loro tossicilìt deve essere staia stimolata da fenomeni relativamente recenti del mondo cri– stiano. Ancora una ,•olta il confrou– to fra i pochi elemenÌi comuni delle societù comuniste e capitaliste ci in– dica un t.erzo esse11:iale element.o co– uurne dei due sistemi, che risponde a <1uesto requisito di rccenziorità: la crisi dei valori familiari e religiosi. Una voha tanto, l'esame della real– tà ci spinge a concordare con una diagnosi di parie clericale. I valori religiosi e familiari, cou le loro gran• di potenzialità mistiche ccl afTe11ive ,•alc,•ano ad assorbire e lrallenere gran parte delle energie istintuali de– ,,iate dalla repressione sessuale. Og– gi, sia all'Est che all'Ovest questi valori· sono in ribasso, come è logico che avvenga per il generale proces– so di emancipazione dell'uomo dal

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