Volontà - anno XIV- n.10 - ottobre 1961

sì e una no. Perdere gli amici. Dormire quando vegliano gli altri, ve– gliare quando dormono. Insomma essere tagliati fuori dal vivere civile. A quella età lavorare di notte a Prato vuol dire ... No, sarà meglio non te lo dire. Ti dirò sohanto che a quelle ore di notte, un ragazzo, bello o bn1tto che sia, se vuol quattrini nou ha bisogno di andare in fabbrica per guadagnarli. Basta rallenti appena appena la pedalata lungo la strada ... Già. Poi scordavo di dirti che Mauro non era assicurato. Lui non ne avrebbe avuto neanche l'età, ma poi a Prato tra i tessitori, coi libretti, non ne lavoreranno 10 su 100. Ma questa cifra non è precisa. Non ho ancora trovato il verso cli stabilirla meglio. Ma credimi che è pruclenlissima e se ne vuoi la prova, prova a chiedere udienza dal direttore di una qualsiasi fabbrica un po' grossa e domandagli che t'assuma un tessitore. Te lo dice in faccia: « Telai non ne teniamo più. Abbiamo visto che non ci conveniva ». E fuori hai letto bene: Lanificio. Hai vi!to entrare montagne di colli in filatura e hai visto uscire di rifinizione montagne di pezze già imballate. È un miracolo che si rinnova ogni giorno: in Prato i fusi di cardato sono 295.000 quelli di pettinato 37 .000 e d'un tratto si trasformano in stoffa, non si sa come, anche in fabbriche che cli telai non hanno che quei pochi per far campioni. Alla Mutua o all'Ispettorato forse credono nella magia, ma gli altri, quelli che stanno nelle strade e nel1e case c perfino le mamme che non mettono piede Cuor di cucina e non leggono il giornale, lo sanno 1ut1c. A voler essere prudenti sono 10.000 i tessitori che lavorano a Prato dai « terzi )). È una marea ehe scemle ogni giorno dai monti, risalen• doli perfino dal versante di Bologna. Che si raccoglie dalla piana fino da Pistoia a Firenze. Due ragazzi che ho conosciuto io sono d'Abruzzo e dormono nello stanzone sulle pezze. A casa torneranno d'agosto. Una marea senza nome e perfino senza peso nelle statistiche perchè lavora senza libretto. E chi lavora senza libretto non compare negli incartamenti dei grandi e neanche sarà contato dalle macchine che stan strizzando il sugo del censimento del 1951. Gente che non esiste, eppure vive e soffre e si ammala e mangia e prende moglie ta figlioli e s'infor– tuna e tutto questo senza assicurazione senza contratto, senza cliCesa. In una parola: schiava come ai tempi di Nerone: gente senza diritti . ... Si, le leggi ei sono. La società ci ha già pensato. Eppure queste quattro leggi e molte ahre 1 a Prato sono violate ogni giorno, in 1200 stanzoni e 4500 telai, sotto gli oechi dei tutori dell'ordine. E non v'è neanche da dire che il telaio sia una macchina che si possa nascondere. Si sente da lontano. Per Prato J:\On c'è strada dove non se ne senta a battere a decine in coro. 596

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