Volontà - anno XIV- n.10 - ottobre 1961

gli Alleali, pcrchè tra un regime ca– pitnlista autoritario piì1 o meno li– berale, cd un regime cnpitalista au– toritario che, secondo loro, minac– ('iava di seppellire le libertit con– quistnte consideravano urgente mantenere il primo per l'immediata dilesa della libert:'t d'cll'nomo, e per le possibilità di co1u1uis1a di nuove libertà che ne potevano conseguire. Forse si sono sbagliati, e la mia posizione fu contraria alla loro. Tuttavia erano dei pensatori, dei teorici anarchici, e non dei minori, che « sceglievano » il minor male perchè questo rappresentava degli immensi vantaggi concreti di cui la storia ci ha mostrato l'irnpor1auza. Un poco pili lardi il bolscevismo trionfava. Schiaccia,,a in Russia le libertà che erano siate com1uis1atc con la rivoluzione. Anarchici e rivo– luzionari sono perseguitati in mille modi; im1)rigionati, deportati, fuci– lati. L "•uwrchisrno internazionale, ita– liano, francese, spagnolo, inglese, tedesco, sud e nord-americano, ecc., protesta. I nostri compagni russi che sfuggono alla deportazione raggiun– gono o ritornano in Occidente. Enuna Goldman, Alcxandcr Ber– ckman, Shapiro e molti aliri ancora arrivano, testimoni viventi d'una realtit che supera quella dello za– rismo. La stampa anarchica internaziona– le,· ispirata da uomini come Malate– sta, Fabbri, S. Faure, R. Rocker, protesta, si erge coni ro questo assas– sinio della rivoluzione russa. Ciò non le impe<lìscc di condurre simul– taneamente la lotta contro il capila• lismo. Poi ci (u Mussolini e il fascismo. L'anarchismo intemazionale centra i suoi sforzi contro questo nuovo 10- lnlitarismo che, nei suoi metodi si inspira a <1ucllo bolscevico: soppri– me la stampa (come in Russia), il dirillo di riunione e d'associazione (come in Russia), i sindacati, le coo– perative (come in Russia), soslitni– sce il partito unico cd elimina gli altri partiti (come in Russia), con– danna tutti gli oppositori e li de– porta (conte in Hussia ma in pro– flOrzioni infinitamente minori). E voi anarchici italiani pas– saste la frontiera, ,,enisle in Fran– cia, andaste in Belgio, negli S. U., in Argentina, nell'Uruguay e in al– tri paesi occide111ali dove non si per– seguitava nè si assassinava la gente che non era d'accordo con il regi– me e poteva anche dirlo. Vi instal– laste in questi 1>aesi,vi viveste, pub– blicaste dei giornali, continuaste la lotta, e se cli 1a1110 in tanto vi ca- 1>ilav:1qualche per$CCuzione, non ri– tornaste in Italia cd ancor meno vi rifugiaste in Russia. Perchè avevat.e scelto. Avevate, infatti, scelto di vi– vere in tali regimi e di rimanc1·vi. Voi non diceste che non vi erano di(. rerenze, e non per questo Coste ac– cusati di tradire le iclee anarchiche. Con il vostro comportamento per la preminenza che deste alla lolla con– tro il fascismo, voi e gli anarchici del moncl0, dimostraste che esiste u– na differenza e che è anche enorme. Ed è giusto che sia cosi. Perchè a meno di essere pazzi, o di essere ca– duti nel 1>iitbasso avvilimento, non si può negare la differenza che se– para un regime autoritario da un re– gime liberale, e che le libertà con– quistate grazie ai diritti cos1i1uzio– nali, alle rivoluzioni successive dei popoli - 1789, 1830, 1848 - grazie al pensiero umanis1a, alle leggi amo– ve che eliminavano le vecchie e san• zionavano il suffragio universale, il 579

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