Volontà - anno XIV- n.7 - luglio 1961

« il lettore e.st1minarli e oontrapporli l'uno u a.U'ahro ». Già, in questa impostazione, si co– glie il «capriccio», l'arbitrio logico di uno scritto che pur dichiarnta– mcnte presumeva di dimostrare che la « dourina » degli anarchici « è i11co11sistent,e e fondata su una falsa bl'-SC » e che « non si reggerà a lmigo e resterà sospesa per aria )): un con– fronto (una contrapposizione di i– dee) presuppone, sempre e comun– que, la esposizione di esse (mentre, si ripete, ma.oca la esposizione del– le idee dell'anarchismo) e ciò senza considerare il vizio logico di ·unn opposizione io1,t-court. Mn, per co– me si chiarirì, meglio in prosieguo, neppure di confronto e di paragone !'!Ì può parlare, bensì di un « anar– chismo » ad immagine e simiglianza del critico Stalin considerato alla luce di un marxismo della vulgata. Basta rilevare la seguente propo– sizione: « Sta di fa.no che marxismo e nnarchismo « sono fondati su principi com1>lctnmc111e di– • ,,ersi nonostante che cr1trambi !i presen– « tino sul terreno della lotta sollo la bandiera « socialista. Pietra angolare del1'a11archismo « è l'fodivMuo, In cui liberazione sarebbe « la condizione principale della libera1.io11c « <lclla ma!...-a,della oollcuività. Secondo lo « anarchismo, è impossibile In iil,erni:ione 11 llella maMa linchè non sarà liberato !'in– • (lh,iduo; per cui la sua parola d'ordine è: « "tutto per l'individuo, .. Pietra angolare « del marxismo è i1we<:cla m(ls.,a, In cui li– • bcrazionc sarebl,e In condizione principale « della liberazione dclfi11di,·iduo, Cioè, se- • oondo il marxismo, la liherni:ionc dell'in- • di,·iduo è i1111k>uibile fiuchè 11011 sarà libe• « rata la ma!SO; per cui la sua p:iroln d'or– • diue è: "tutto per la m1u.sa ,, •· Lasciamo pure a Stalin la respon– snbiliti\ di definire la « massa» qua- 390 le « pietra angolare>> del maaismo (povero mancismo ridotto in sì an– b'llSli limiti!), ma non si può lascia. re inosservata la ... perla dcli'« U1- dividuo » quale pietra angolare del• l'anarchismo, a meno che (e, nel caso, si può concedere a Stalin il beneficio della buona fede) egli non abbia inteso la espi-essione (« indi– viduo ») non come essere cstrancato da se stesso, astratto, artificiale, cioè (per usare una espressione di Marx) come persona (1llegorico, bensì come uomo reale, ualurale, umano. La << massa )), al lume di quest~ puntualizzazione, è una « nuova en– tcgoria ));' il risultato di un proceti• so di astrazione, il quale uou sta neppure a coufìgura..-c quei legami di necessità naturale e di mutui bi– sogni che costituiscono l'unico Yin– colo che « tiene insieme >) r;li « in– dividui »; l'uomo, che l'anarchisn1<• considera, appunto pcrchè reale e naturale, è sì unità. materiale (non ripiegata su se stessa od estraneata du sè), mn, in quanto umano, è an– che membro della società civile c conseguentemente non isolato dalla collctLività. 11 È chiaro 1> - conlim1a S1olin - « che 11 noi abbiamo qui due 11Tinci1>i quali si 3 crr. /.,a Sacra /amislia ossia CriliC(I del– la Crilica critica. Edizioni Rinn.scitn, Ro– ma, pag. 100: « Una ,;olla cl.e l'uomo è slf1• to riconosciuto came l'e.uen:a, fa luue di ogni allività e di og,11'co11di:ione umana, la a: critica • può sollanlo inventare nuove categorie e lr<u/ormare l"uomo slem, come eua appunto fa, di ,wovo, in 1111a ca– te1;oria oppure nel pri,icipio di t11tta una serie ,li categorie, ricorrendo co,ì (l/l'1mù:a scappatoia elie ancora rimanga all'angosciato e persegui lata inum(lnilà deU(I teologi a».

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