Volontà - anno XIV- n.7 - luglio 1961

Nè Tolstoi, nè Dostolewscki non hanno saputo darci un ordine nuo– vo e quando cercano di strappare dalla loro came e dalla loro anima una spiegazione sul significato dcJ– l'universo, la loro soluzione è ve– ramente inaccettabile. Non si può fare a meno di deplorare lo s<ruili– brio tra le idee di Tolstoi e la loro realizzazione effettiva: egli non ha saputo adattare le sue idee alle isti– tuzioni statiste che compromettendo– ne la loro esistenza secolare. Sono i punti di partenza errati in Tolstoi. Nietzsche avrebbe, dunque, potuto cl i re a Tolstoi che « vi sono delle cose che noi non possianlo fare pcrchè Dio non è ancora abbastanza vicino, nonostante che sia in noi, Ma noi non ,possiamo fare altro che dei li– bri, cd è per questo che non abbia– mo riformato il mondo nel senso che noi volevamo. Così ci siamo lo– gorati sulla morale, tu per fondarla, io per distruggerla ». C'è, irwece, da augurarsi, che lo scopo della morale, lo scopo dell'i. deale non sia una persuasione cicca, ma che sia costruita sulle leggi del progresso e sui latti sociali capaci di condurci alla loro realizzazione cd i11lìnc alla CclicitiL Ed inoltre, non è impossibile che forse un giorno, ai bordi dell'abisso, possa sorgere l'uo• mo nuo,·o, libero da lullc le schiavitù ed obbedienze, che preud'erà in ma• no il corso aujvo delle cose e realiz– zcrì1, infine, quella citlà meraviglio– sa di Cclicità monda di tutte le leg– gi e tradizioni ancestrali della giun– gla selvaggia. H. HERSCOVICI La salvezza è nella coscienza individuale, nell' impe~ riosa nozione del dovere che ciascuno deve portare in se stesso; essa è là, non giù altrove. lo ho confidenza nell' uomo, e non ne bo nessuna negli artifici governa– mentali. Io voglio che l'amore della pace cessi d' eesere l'aspirazione pusillanime dei popoli in spaven10 davanti i mali della guerra, ma eh' esso sia l'esigenza inflessibile di rette coscienze. LEONE TOLSTOJ 424

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