Volontà - anno XIV- n.6 - giugno 1961

Perciò, 11iente complessi d'inferiorità ri$iJetlo al />OS$ato,ma ,wcessitcì cli ,cuotere l'i,ier::.ia dove esi$te, di ,,/iventare opernrtti, in ogni sede i,t cui reniamo a trovarci. « L"in<lividuo, $Criveva Gaetano alveniini, capace di ini:ialiva è il principio e la fine di quanto avviene. Chi asJ)etta per agire ordini dall'alto e non da se stesso, 0011 ugirÌl mai e se agirà concluderà poco o niente». E queste parole, CO$Ìvere, ci porUmo a fare <1ualcheosserva::.io11e su un. tema che credevamo ormai siiperato: <J«ello clell'organi::.::.a:iorre. Siamo rimasti stupiti che in <1uestoCongresso ci siano stati co111.pagni che abbiano messo l'accento sulla forma organi::.::.ativadel movimento anar– chico. Tutt'al più, ,lato che molti dimenticano, sarebbe $lato neceuc,rio ri• chiamar$i a quella che ci eravamo dati a Carrara, nel primo Co11greuo 1Vo:ionale del 15-20 .settembre 1945 e che era poi <1uellache era statti fis– sata un armo printa nel Congresso anarchico di Napoli del 10·11 sellembre 1944, a cui 1wrteciporono rappre1enta11ti cli gruppi e individualità anar– chiche dell'Italia allora liberata, ,la Roma olla Sicilia ed alla Sardegna. Crediamo che non si possc1 trovare un'altra forma organi::.::.ativt1in cui l'assocfo:ione risvetti l'cmtonomia del singolo, del gruppo, dello Federa– :ione, fo libertà di ini::.iat-ivadi og,wrw che intellllct operare nel solco m101·– chico. Discuterne ancora significa perdere del tempo e volerne una più rigida, con poteri di contrnllo, si rischia di venir meno ai nostri principi federativi e di dare vita ad un piccolo apparato. Non è ,li caren:a organi::.• :otiva che si deve parlare ma di mancan:a di coordinamento delle nostre attività. Questo, si, bisogna volerlo per poter econom.i.::.::.are al massimo i nostri me:.:i e per ren<lere più efficiente il nostro lavoro. Il coordiuamcolo e/elle nostre attività è nece$Sario tanto se il .singolo O1,era da .solo quanto se opera riel gruppo o nella federa:ione, ed è evidente,nente necessario per l'insieme delle attività del movimento. Un'organi::a:ione può e,sere perfetta quanto si vuole, ma per se $lCS$Onon farà mai il miracolo cli risve• gliare le atlivit.<Ì,cl'increme111.areil 11O .11.ro lavoro. E' necessario ripetercelo ,,erchè la forma orgo,ii::.:ati,va non diventi il capro es11iatorio di tulle le nodre iner:.ie, insufficien::.e e della poca volontà di fare di molti. Pubblicl1illmo qui di seguito le « co11cl11sioni » cui è giunto i/. VII Con– gresso Na:iorwle Anarchico, non perc/rè esse abbiano una grnnde impor• tan:a e dicano qualchecosa di rwovo, ma $Olo a titolo docrune11tario. I mnwginiamo che molti le troveranno povere, ma che cosa poteva un Congresso dire di più delle nostre continue e ripetute affermazioni sul. r>iano ideologico e su quello dell'azione? Niente avevamo da cantbi'.are all'orientamento anarchico di $empre. An:i es$Oa111mre in una maggiore foce cli verità, dopo il fallime11to del par• lame11tariM10 e dopo le esperien::.e degli Stati comuni.,ti e socialisti che non. lionrto creato società che si possano definire con l'appellativo che essi si danno. Nulla avevamo do cambiare .sulla nostra po1i:ione anticomunista che 323

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