Volontà - anno XIV- n.6 - giugno 1961

i Comirés de Abasros. Prima della produzione si organizzò la distribuzione. A Barcellona, tutti:1"ia, quando si udirono i primi colpi 1>cr le strade, 1i formò il p.rimo Comité de Abast.o&, 1>erònelle barricate ultime i Comités 5j anelavano formando simultaueamente. I Comités concentravano in grandi depositi i prodolti cli commerci particolnri. Nonostante gli t\\'venimenti i cormuerci continuavano e i Comités provvedevano ad nlimcntarli. Gruppi ,nobili percorrevano le cnmpngnc e i dintorni della citti1 1>reude11doi generi necessari. Da questi Comitati partirono le prime misure di d.istribuzione normale e di razio• naruento. Per esempio, alcuni articoli come il latte, la cnrne di pollo, le uova, furono risen,ati per gli ospedali, dove si trovnvnno rico,,erati i feriti. Avevano la prececlenzn nella assegnnzione di questi generi, le donne, i ,•ecchi e i bambini. All'inizio si pose in praticn un sistema di scambio libero con i pro– duttori: articoli industriali per generi alimentari, senza valore intrinseco. Si lenevn conto solo delle necessità. li danaro non aveva alcun valore. Le re,1uisas si effctlluwnuo per mezzo di buoni, redn11i senza formalismo giuridico, che il commerciante tcquisito archiviava gclosamenle dal mo– mento che il Governo della Generalidad si dichiarava responsabile della liquidazione. Il Governo si era premurato di incamerare i conii correnti dei collaboratori con il nemico. Gli anarchici non davano im1>ort:111za l danaro. La carta moneta rc<1uisita nelle chiese e nei conventi la devol– vevano ai Comitati autifascisli e, alcune volte, allo stesso governo. Molti biglie11i di banca erano slati dati alle fiamme negli stessi luoghi ove erano state bruciate le imma~ini religiose, titoli di proprietà e buoni del tesoro seguivano la stessa sorte. 11 danaro requisito, che costituiva somme ingenti, proveniente dai palazzi vescovili, serviva per il commercio con l'estero. Altre somme erano riservate per l'acquisto di armi cd equipaggiamenti militari in Francia. Alle reqnisizioni seguirono le espropriazioni degli edifici c degli nhri immobili per i sind'acati, i comitati, i vari organismi e per lo stesso go,•erno. Furono sequestrate le opere d'arte e messe al sicuro all'estero. Si ebbero pochi casi di rapina o di svaligiamento, e quei pochi che si veri– ficarono furono condannali implacabilmente da azioni spontanee o da quelle dei sindacati. Il 28 luglio la Federazione de-i Sindacali di Barcellona, atlmmdo una disposizione stabilita in una riunione plenaria del giorno precedente, decise In fine dello sciopero generale e consigliava ai lavoratori di rien– lrare nelle fabbriche per attendere ngli abituali uffici. Furono esentati dal lavoro i componenti delle milizie armate e quelli ritenuti indispen– sabili per il (unzionamento degli organismi rivoluzionari. Ogni sindacato ei affrettò n riconoscere In decisione. La macchina economica riprese n funzionare nuovamente, però sotto la gestione diretta dei sindacati. Quantull{1ue il comunicato della Federazione Locale non specificasse la forma del1a ripresa della produzione, limitandosi a segnalare che dove• 355

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